Regione Lombardia: innovazione e ricerca degli IRCSS
Laboratori per lo studio dell’invecchiamento e la produzione di terapie avanzate, simulatori dinamici per la guida di aeromobili e anche dispositivi medici gestibili a distanza tramite App o macchinari che applicano l’Intelligenza Artificiale per migliorare e velocizzare gli screening diagnostici. Sono solo alcuni dei fabbisogni di ricerca e innovazione che le Università e gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs) lombardi hanno presentato come maggiormente sfidanti per il territorio lombardo, in risposta alle due manifestazioni di interesse totalmente innovative da poco chiuse dalla Dg Università, Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia. Su indicazione dell’assessore Alessandro Fermi, infatti, Regione Lombardia ha raccolto due esigenze: quella delle Università di potenziare quelle infrastrutture di ricerca che svolgono attività di trasferimento tecnologico verso le imprese, con il preciso obiettivo di rafforzare la competitività del territorio lombardo; quella degli Irccs per stimolare il trasferimento tecnologico verso il tessuto imprenditoriale lombardo per favorire futuri investimenti nelle soluzioni innovative, prototipi e nuovi prodotti o servizi sviluppati nell’ambito delle scienze della vita, a beneficio dei pazienti e della società. “Siamo decisamente soddisfatti delle risposte che sono arrivate alla nostra consultazione – spiega Fermi – abbiamo registrato l’adesione dell’87% degli atenei lombardi e dell’80% degli Istituti di ricerca, un risultato che va ben al di là di ogni più rosea aspettativa. Questo conferma la validità della mia idea”. Entrando nel dettaglio e partendo dalla consultazione per le Università, hanno aderito 13 Atenei (tutti gli 8 pubblici e 5 privati), presentando un totale di 50 fabbisogni. “Ora procederemo alla seconda fase attuativa – spiega l’assessore Alessandro Fermi – che prevede lo sviluppo di un’azione ad hoc per il sostegno economico delle infrastrutture universitarie per la ricerca dedicate al trasferimento tecnologico con le risorse del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR 2021-2027). Gli uffici della DG Università Ricerca Innovazione sono al lavoro per individuare lo strumento più appropriato per valorizzare il patrimonio di conoscenze e di tecnologie innovative espresso dalle università in modo che il sistema della ricerca e dell’innovazione lombardo rappresentato anche dal tessuto delle imprese possa rimanere all’avanguardia in un contesto altamente sfidante di tecnologie in rapido mutamento”. A questa seconda manifestazione di interesse hanno aderito 15 Irccs (3 pubblici e 12 privati), proponendo in totale 32 fabbisogni. “Emerge un grande potenziale di innovazione che rischia di rimanere inespresso poiché le fasi di sviluppo immediatamente successive alla ricerca di base richiedono mix di competenze, tempi di realizzazione e rispetto di rigorosi standard regolatori che gli investitori sono restii a supportare a causa dell’alto rischio di fallimento e dei lunghi tempi per il raggiungimento del mercato – sottolinea Fermi – È proprio in questa fase che l’impatto dell’investimento pubblico può essere più significativo e diventare il volano di ulteriori investimenti di grande valore per la collettività. Grazie alla partecipazione collaborativa degli Irccs alla consultazione, Regione Lombardia può ora dare avvio alla seconda fase del percorso che prevede la definizione di una misura di sostegno alle attività di ricerca negli Irccs pubblici e privati lombardi per il trasferimento tecnologico, da avviare nei primi mesi del 2025”.