Manovra: la sintesi del provvedimento

 

Roma – La manovra, nel complesso, passa dai 25 miliardi preventivati a 30, di cui 9 in deficit. Gli altri dovrebbero essere finanziati da spending review (tagli alla spesa, soprattutto dai ministeri) e gettito fiscale maggiore del previsto. In attesa del testo dell’articolato di legge, i punti essenziali, ampiamente anticipati nei giorni scorsi, sono questi: Il bonus ristrutturazioni del 50% viene confermato nel 2025 per la prima casa (tetto massimo 96 mila euro e spalmatura in dieci anni), mentre per le seconde case l’agevolazione scende al 36%. Il taglio al cuneo, e quindi l’aumento dello stipendio netto, è fiscale perché non avviene più come nel 2024 sui contributi, ma sotto forma di detrazione fiscale sul lavoro dipendente, in modo da non squilibrare il rapporto tra contributi all’Inps e prestazioni. Per le pensioni migliora il meccanismo di adeguamento all’inflazione e vengono confermati i canali straordinari di pensionamento anticipato (Quota 103, Ape sociale, Opzione donna) con le restrizioni decise un anno fa. Restano anche gli incentivi per chi rinvia l’uscita dal lavoro. Tra le misure pro-natalità, arrivano 1.000 euro per ogni nuovo nato ma solo per la soglia Isee fino a 40 mila euro. C’è anche un mese in più (il terzo) di congedo parentale con stipendio all’80%. Niente nuovi tagli alla sanità, assicura il governo. Anzi: 3,5 miliardi destinati soprattutto a medici e infermieri. Le accise sul diesel vengono equiparate a quelle sulla benzina.