Filcams e Uiltucs: appalti Rai, lavoratori di Cosmopol scaricati

Filcams e Uiltucs: appalti Rai, lavoratori di Cosmopol scaricati

Milano – Tornare a casa dalle proprie famiglie venerdì e ritrovarsi senza lavoro lunedì. Questa è la brutta vicenda che sta riguardando le lavoratrici e i lavoratori Cosmopol, società di servizi di sicurezza integrati, in appalto nelle sedi RAI di Milano. La denuncia è di Filcams Cgil Milano e Uiltucs che spiegano: “Guardie Particolari Giurate (GPG) e receptionist hanno infatti ricevuto in maniera intempestiva e improvvisa una comunicazione, da parte del datore di lavoro, di non presentarsi sul posto di lavoro e, fatto ben più grave, di ritenersi in ferie forzate dall’inizio di questa settimana”. “La situazione, risultato di difficili relazioni aziendali tra società appaltante e appaltatrice, preoccupa e mette in difficoltà tutte quelle persone che, giorno dopo giorno, hanno svolto le loro mansioni con professionalità e lealtà e che ora, dubbiose per un futuro lavorativo incerto, sono incalzate dalle società subentranti ad accettare condizioni lavorative peggiori di quelle presenti nell’attuale appalto. A oggi nessuna parte in causa è stata in grado di fornirci rassicurazioni o ragguagli, in uno scarico di responsabilità che mette al centro solo gli interessi economici e non le persone che subiscono la situazione con timore e apprensione”. “Gli appalti – proseguono le categorie sindacali – sono normati da regole ben precise che non possono essere aggirate, se sarà necessario un cambio d’appalto andrà seguito il corretto iter legislativo e normativo per tutelare i posti di lavoro e permettere un regolare svolgimento dell’attività lavorativa. Lunedì 30 settembre abbiamo scioperato, insieme a lavoratrici e lavoratori direttamente coinvolti o a supporto della lotta, davanti alla sede di Corso Sempione a Milano con il sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori di Milano, delle RSU CP Milano, del CdR Tgr Lombardia e del Coordinamento Cdr Tgr che hanno espresso la loro solidarietà e a cui va il nostro più sentito ringraziamento. Vogliamo risposte, confronti, rassicurazioni e la protesta non si fermerà. Le responsabilità aziendali non devono mai ricadere sulle lavoratrici e sui lavoratori che meritano sempre rispetto e dignità”.