Case Aler Lombardia: botta e risposta Pd-Franco

Milano – Botta e risposta tra il Pd lombardo e l’assessore alla casa Franco sul tema alloggi Aler sfitti. Secondo il Pd, gli alloggi sfitti in Lombardia, sia di proprietà Aler che di proprietà comunale, continuano ad aumentare, a ritmo costante. E i numeri impietosamente lo dimostrano e superano persino le peggiori previsioni elaborate dal Pd nel 2023. Il Pd ha effettuato accessi agli atti presso tutte le Aler delle Lombardia e presso il Comune di Milano e recuperato i dati degli altri Comuni della Regione dalla presentazione dell’assessore regionale alla Casa Paolo Franco, nella seduta di Commissione del 22 giugno 2023. Si tratta di dati che sono però solo relativi ai primi sei mesi del 2023 e non coprono tutti i Comuni della Regione, il che fa sì che le cifre siano approssimate per difetto. I freddi dati tracciano un quadro a dir poco preoccupante. Nel 2023 gli alloggi sfitti di Aler in Lombardia sono pari a 22.496, di cui 10.364 solo a Milano. Quelli liberati solo nel 2023 sono 3.556, una cifra che non si discosta molto da quella del 2022 che, secondo quanto si poteva ricavare dal Programma regionale di sviluppo sostenibile (Prss), era pari a 3.996. Una cifra che fa prevedere uno scenario fosco per i prossimi anni. Se infatti calcoliamo un aumento medio annuo di 3500 alloggi vuoti e lo moltiplichiamo per i prossimi quattro anni arriviamo nel 2027 a 14 mila, che sommati ai 22.496 già liberi nel 2023 fa 36.496. Le cose non vanno meglio per le case di edilizia pubblica di proprietà comunale. Dall’accesso agli atti presso il Comune di Milano emerge che le case sfitte sono 6.059, a cui si devono aggiungere, come evidenzia la presentazione dell’assessore regionale alla casa del 22 giugno 2023, 3.981 case negli altri Comuni, dati che però, lo ripetiamo, sono solo relativi ai primi sei mesi del 2023 e non coprono tutti i Comuni della Regione. Le cifre, dunque, sono approssimate per difetto. Il totale degli alloggi vuoti di proprietà comunale in Lombardia è dunque pari a 10.040. Nel solo Comune di Milano gli alloggi liberati nel 2023 sono stati 672. La somma degli alloggi liberi di Aler Lombardia e quelli di proprietà comunale è di 32.536, un numero che si commenta da solo se si pensa alle migliaia di famiglie che ne hanno diritto e attendono in graduatoria da anni, ma ancor peggiore, in proporzione, è il dato relativo alla somma degli alloggi liberati nel 2023, che è pari a 4.228. Se moltiplichiamo questo dato per quattro anni otteniamo 16.912 alloggi vuoti che, sommati agli attuali 32.536, danno la cifra di 49.448. Se a questa cifra sottraiamo, con un ottimismo non confortato dai fatti, 2 mila alloggi all’anno (tra Aler e Comuni) che la Regione, nel giugno 2023, prevedeva di assegnare entro il 2027, quindi un totale di 8 mila alloggi in quattro anni, si arriva a 41.448 alloggi vuoti. Uno scenario inquietante di cui è totalmente responsabile la Regione guidata dalla giunta di destra di Fontana. Immediata la risposta dell’assessore Paolo Franco: “I consiglieri regionali Majorino e Rozza fanno finta di non sapere che quasi la metà delle case che definiscono ‘sfitte’ sono in realtà in fase di assegnazione. Dei circa 13.571 alloggi Aler che il Pd denuncia come ‘sfitti’ (gli altri sono dei Comuni), in realtà 5.778 sono già in fase di assegnazione o lo saranno a breve una volta terminata la ristrutturazione programmata”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Casa e Housing sociale, Paolo Franco, replicando alla polemica innescata da una parte delle opposizioni. “Fin dal mio insediamento – ha precisato Franco – ho dato un indirizzo chiaro sul fatto che occorre proseguire convintamente nella riqualificazione delle case popolari e nelle conseguenti assegnazioni ai cittadini che ne hanno diritto in base alle graduatorie. Ho posto alle Aler degli obiettivi stringenti da raggiungere, mettendo a disposizione le risorse necessarie: per la ‘Missione Lombardia’, ovvero il piano regionale per le politiche dell’abitare, sono in campo 1,5 miliardi per interventi che abbracciano la cura del patrimonio, la ristrutturazione degli immobili, l’efficientamento del sistema delle assegnazioni, il welfare abitativo, la rigenerazione urbana e l’housing sociale”.