Conoscere per prevenire e tutelare: oltre 150 delegati CISL impegnati nella “road map” sicurezza

Conoscere per prevenire e tutelare: oltre 150 delegati CISL impegnati nella “road map” sicurezza

Milano – Giornata di formazione dedicata a salute e sicurezza per oltre 150 delegati RLS RLSR e RLSPP Cisl. L’appuntamento regionale segue le tante assemblee sui luoghi di lavoro che si sono svolte da inizio anno sotto la denominazione “Fermiamo la scia di sangue” culminata con l’Assemblea nazionale dello scorso aprile.  Durante la mattinata sono intervenuti Ugo Duci, segretario generale CISL Lombardia, Roberta Vaia, segretaria regionale CISL Lombardia, Cinzia Frascheri, responsabile nazionale CISL Salute e Sicurezza sul lavoro, Remo Guerrini, direttore INAS Cisl Lombardia e Claudio Arlati in rappresentanza dello IAL nazionale.  “Avrei volentieri evitato di essere costretto a introdurre questa nostra mattinata, dovendo affermare che gli ultimi tragici accadimenti degli scorsi giorni, nella scia di uno stillicidio ormai quotidiano di morti e feriti nei luoghi di lavoro, anche in terra lombarda, rendono – purtroppo – quanto mai attuali i temi e le questioni che tratteremo oggi. Ancora una volta tutto gira intorno a quattro parole che si possono declamare in rima: prevenzione, formazione, organizzazione e sanzione”, ha commentato Duci. Dopo la panoramica delle ultime novità legislative e gli affondi sul prezioso ruolo degli RLS a cura di Cinzia Frascheri, i delegati hanno preso parte alla compilazione dell’indagine nazionale IAL dedicata all’importanza della formazione come leva strategica e necessaria per migliorare e aumentare la sicurezza nelle aziende di qualsiasi dimensione e settore. “La strada che abbiamo intrapreso è quella giusta – sottolinea Vaia – Non fermiamoci. Andiamo avanti e apriamoci anche alla popolazione portando il tema della sicurezza come priorità. Nei primi quattro mesi dell’anno, in Lombardia si contano un morto sul lavoro ogni due giorni e 300 denunce di infortunio. Non possiamo abbassare la guardia, anzi la dobbiamo alzare parlando con i lavoratori e le lavoratrici, entrando nei luoghi di lavoro, organizzando assemblee”.