Unione Rete: Salvini attua politiche persecutorie nei confronti degli Ncc

NCC - Noleggio con conducente

Firenze – La stagione è iniziata a pieno ritmo e nelle città italiane mancano già le macchine per accogliere i turisti. I mezzi pubblici scarseggiano e questo non è un bel modo per presentarsi a quanti scelgono il nostro Paese per le loro vacanze. E mentre tutto ciò accade il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini attua politiche che penalizzano soprattutto il mondo del Noleggio con conducente. A dirlo è la neocostituita Union Rete, sorta il 28 aprile dalle ceneri della Super Rete, una rete virtuale d’imprese che di fatto è un sodalizio civile e di rispetto fra aziende che coprono tutta Italia: “Basti guardare le nostre città per capire che i taxi non ci sono. Servirebbero più licenze, ma il ministro Salvini vuole salvaguardare la categoria. E immagina di penalizzare i noleggi con conducente con norme assurde, come il registro elettronico nazionale, l’identificazione di chi viene trasportato, che per altro lede la privacy e il ritorno in rimessa. Attiveremo il tribunale dei diritti umani, perché nei nostri confronti si stanno mettendo in atto politiche persecutorie. In questo modo il ministro Salvini sta immobilizzando città come Firenze, Roma e Milano”, spiega il presidente di Union Rete, Mario Molinaro. Secondo Molinaro Salvini è un demolitore, convinto di essere nel giusto. “Noi ncc siamo come gli ambasciatori. Noi siamo vitale veicolo di comunicazione. Se si vuole uccidere uno Stato, si distrugge il comparto trasporti. Purtroppo, quando tutto sarà distrutto, non ci saranno rimedi. Trattare gli ncc come dei disabili mentali, ovvero senza ascoltarli, è come avere la totale arroganza di conoscere un mondo che certamente né Salvini né i suoi stretti collaboratori conoscono. Del 14% del Pil derivante dal turismo, noi ncc siamo le arterie, senza se e senza ma. Distrutte le arterie non ci sarà recupero del 7% perduto. Ed è forse questo che la malapolitica vuole contro la sovranità nazionale. Aggiungo che Salvini è in buona compagnia. Se penso all’aeroporto di Pisa che tratta il servizio pubblico ncc, come fosse un disturbo, privo di posteggi dedicati al pari dei taxi. L’impressione generale, e non mi sbaglio, è che tutto spinga a disturbare il rapporto con il turista straniero senza capire quanto per lui noi siamo importanti. Queste negatività sono veleno per le casse dello Stato. Ma solo degli amministratori capaci possono capirlo”. Union Rete accorpa oltre 500 aziende sparse su tutto il territorio nazionale, da Bolzano a Palermo e anche all’estero, per un volume d’affari che supera i 350 milioni di euro che per l’indotto significa circa 3,5 miliardi di euro. Il servizio Ncc, come recita la legge quadro, esercita su tutto il territorio nazionale, senza alcuna limitazione, in ossequio al libero mercato. Introdurre questi obblighi distrugge le aziende Ncc e destabilizza il mercato che si avvale proprio delle aziende di Ncc di tutta Italia per gli eventi più importanti della nazione, per non parlare dei servizi continuativi che facciamo presso le ambasciate, le multinazionali, il mondo del cinema, del turismo, della moda e dello spettacolo. “Il ministro Salvini non può dire che durante gli ultimi anni non è stato fatto nulla nel comparto taxi e ncc. Gli ricordo che nel Conte 1 al ministero dei Trasporti c’era il viceministro Rixi, nel governo Draghi il viceministro Morelli, oggi ci sono Salvini e ancora Rixi. La Lega ha governato il Mit più di qualsiasi altra forza politica, e i risultati si vedono”, ha aggiunto Molinaro. “La riforma dei taxi non sta funzionando – ha aggiunto – a Roma si vedono code interminabili, a Firenze e Milano, non si trovano vetture. Non solo non si incrementano le licenze dei taxi, ma non si dà nemmeno possibilità di scelta: questo governo ha deciso di infierire sui Noleggio con conducente, mettendo altri balzelli burocratici. Che risposta dare a queste 30mila imprese legate al mondo ncc? Sarebbe più degno di un paese civile consentire la libera concorrenza lasciando al mercato possibilità di scelta”. Anche il presidente nazionale Cna Dario Costantini si rivolge al ministro: “L’ambito di applicazione della regolamentazione delle piattaforme tecnologiche destinate al “dispacciamento” dei prestatori di servizio taxi ed ncc, per come attualmente tratteggiato, non distingue – come dovrebbe – situazioni assai diverse fra loro, finendo con livellare il relativo trattamento giuridico. Occorrerebbe discernere fra operatori economici del mercato che intendono, per legittimi fini di lucro, concorrere all’intermediazione della domanda e dell’offerta mediante lo svolgimento di una attività di mero contatto fra passeggeri e vettori, dai soggetti aggregatori di titolari di licenza taxi e autorizzazione ncc. Inoltre, vigente impostazione normativa, che non distingue tra operatori abusivi e autorizzati e che non risulta proporzionalmente orientata sotto il profilo sanzionatorio pecuniario e accessorio in ragione della gravità della trasgressione in astratto commessa, limita fortemente l’attività delle imprese del comparto”. Interviene sulla questione anche Matteo Batacchi Ceo di Ltp Travel, tra i tour operator più importanti in Italia nel segmento lusso: “Se il ministro Salvini desse seguito all’introduzione dei decreti attuativi non solo l’intero settore dei trasporti ncc (reale bersaglio dei provvedimenti) sarebbe spazzato via, ma tutto il comparto del turismo di alta fascia ne subirebbe gravi conseguenze, con pesanti ricadute in termini economici ed occupazionali. È incredibile a chiunque poter pensare che in Italia viene permesso ad un settore (taxi) di scrivere le leggi che regolamentano il settore concorrente (ncc). Per fare un esempio comprensibile è come se si permettesse agli avvocati di AirBnB di scrivere le leggi che regolamentano il settore alberghiero, questo è ciò che sta avvenendo nel settore del trasporto pubblico non di linea in Italia. Nei decreti attuativi che si vuole introdurre, vengono imposte al servizio ncc una serie di limitazioni operative ed incredibili nuove adempienze burocratiche con il solo ed unico fine di rendere il lavoro stesso inattuabile. Dal momento che queste regole vengono “suggerite” dal settore concorrente (anche se poi concorrenti non sono perché si rivolgono a due fasce di utenza diverse), queste regole non hanno nessun senso logico. Evidentemente per il ministro Salvini i dati con i quali gli operatori del settore lavorano e gestiscono centinaia di migliaia di servizi ncc ogni anno non sono sufficienti e richiede quindi che vengano inserite altre informazioni come i km di partenza, il luogo di partenza, i km finali (impossibili da determinare prima di concludere il servizio) ed i nomi di tutti i passeggeri che l’autista ha sul mezzo. Aldilà del fatto che molti clienti dell’ncc sono politici o personalità che non hanno nessuna voglia di far conoscere nomi ed abitudini dei propri familiari o amici, trovo che sia curioso come per il servizio taxi tutte queste informazioni non siano richieste, ma considerando che è l’unica categoria in Italia che non ha obbligo di emettere uno scontrino fiscale pur avendo un registratore di cassa a disposizione (tassametro), ritengo la mia riflessione un inutile esercizio di comprensione”. Quando si prendono delle decisioni così radicali in materia di trasporti, bisogna considerare bene tutte le ricadute che abbiamo di fronte ed in questo caso nessun operatore turistico è disposto ad accettare norme che annientando una categoria di lavoratori come gli ncc metterebbero a loro volta in ginocchio la filiera creando grossi problemi a tutto il settore turistico di alto livello e all’immagine dell’Italia.