Infortuni mortali, Vizza (Uil): politica assente

Infortunio sul lavoro
Infortunio sul lavoro

Infortuni mortali, Vizza (Uil): politica assente

Milano – L’ennesimo infortunio mortale avvenuto a Chiari in provincia di Brescia che lascia ancora una volta tutti attoniti porta il segretario generale della UIL Lombardia Enrico Vizza ad attaccare la politica rea, secondo il numero uno del sindacato, di completo lassismo e menefreghismo, più presa ai giochi di palazzo e al teatrino delle lottizzazioni delle poltrone che al bene delle persone e dei lavoratori. Vizza parte da una serie di domande chiedendosi in primis che senso civico si vuole insegnare alle future generazioni oltre che domandarsi con quali progetti si vuole parlare di lavoro dignitoso e sicuro. “Con quale progetto – afferma Vizza – la politica, quella che viene eletta con circa il 50 % dei votanti, vuole dare risposta alle famiglie che perdono un caro sul lavoro? Con un messaggio di condoglianze? Con la solita frase ; apriremo un’ inchiesta? Si costruirà una commissione d’inchiesta come in Regione Lombardia che ha paura di confrontarsi con il Sindacato che da 10 mesi ha chiesto un confronto? Cari signori, politici, Sindaci, Assessori, Presidenti di Province e Regione, Consiglieri Regionali Tutti, Non ci siamo.” E Vizza rincara la dose alla luce delle notizie di cronaca, che sono balzate agli onori delle cronache e che hanno tenuto banco insieme ai viaggi della premier Meloni. “Abbiamo preso visione dalla stampa nazionale e locale – continua il segretario- per 7 giorni il dibattito sulle prime pagine, e nei servizi televisivi, si è concentrato sul limite dei 30 all’ ora nelle Città. Non che noi sia importante, anzi è una delle iniziative che può favorire una maggiore attenzione tra automobilisti proprio sul tema sicurezza nella viabilità. Ma quando potremo sentire con la stessa presenza la voce della politica, con un dibattito tra Sindaci, Ministri e Parlamentari sulla sicurezza sul Lavoro? Sugli infortuni mortali ogni anno si superano i 900 morti a cui vanno aggiunte le migliaia di malattie professionali che restano senza voce se non con le condoglianze nell’immediatezza”. E i recenti casi anche sulle manutenzioni ferroviarie, consegnano una fotografia che non può essere solo trattata con il messaggio di “condoglianze ai familiari. Il tema ad esempio degli appalti esterni, della mancanza di formazione è qualcosa che da tempo il sindacato rivendica quotidianamente. “Qualcuno deve pagare e non patteggiare – conclude Vizza -. Pretendiamo subito il reato di omicidio sul lavoro. Vogliamo che la politica si assuma le proprie responsabilità e che le aziende che non rispettano le regole siano escluse dai bandi pubblici. Vogliamo la vita e la salute dei lavoratori non le mance alle che poi chiamano risarcimento perchè la vita vale sempre più dei soldi”.