Taxiblu: sulle zone 30 non si proceda come su Area C

Taxiblu: sulle zone 30 non si proceda come su Area C

Milano – «Nessuno con un po’ di buon senso e che abbia a cuore questa città -spiega Emilio Boccalini, vice presidente di Taxiblu 02.4040 il più grande radiotaxi di Milano- credo sarebbe contrario affinché le strade diventino più sicure, anzi. A maggior ragione credo la cosa trovi il favore anche di chi vi passa diverse ore lavorative, come noi, che anche più volte abbiamo sollevato il rischio di gravi incidenti. Detto questo però non si può pensare che mettere limiti a 30 km/h, ovunque o quasi, senza una riflessione seria, possa essere l’unica soluzione a quel tipo di prioritaria necessità. E lo stesso discorso vale se la misura dei 30 km/h viene adottata con l’intento di inquinare meno. È assolutamente vero che in molte città europee funziona o quantomeno viene applicata. Però poi facciamo anche il paragone di quelle che sono le infrastrutture (strade e parcheggi) e degli orari e dell’offerta di servizi di trasporto alternativi alle auto, quindi anche di trasporto pubblico. Milano regge quel confronto con le altre città europee tirate in causa? Perché poi il rischio è quello di procedere come su Area C. Una misura che non funziona, almeno stando ai dati attuali, per quello per cui era stata pensata (riduzione dei mezzi circolanti) e si “riduce” ad essere un modo per far fare cassa ai comuni. In Italia stiamo vedendo come le prime sperimentazioni di questo tipo abbiano impattato sulla realtà. C’è una città che lavora, che deve spostarsi, che certo non deve correre e stare più attenta. Però neanche procedere a rilento dove strade e traffico permetterebbero di farlo in sicurezza rispettando i canonici limiti di velocità».