Milano – Utile tornare su di una notizia che non sembra riguardare il nostro paese. Google annuncia un’altra ondata di licenziamenti. Il gruppo guidato da Sundar Pichai ieri ha comunicato «alcune centinaia» di nuovi tagli di ruoli nelle sue divisioni hardware, ingegneria e Google Assistant, senza però precisare il numero esatto dei licenziamenti, che potrebbero arrivare a mille, su un totale di circa 182 mila dipendenti a livello globale. «È l’altra faccia dell’AI — scrive Giuliana Ferraino sul Corriere Della Sera —. Da un lato crea valore accelerando la produttività, perché gli algoritmi sono infinitamente più veloci ed efficienti degli esseri umani nell’eseguire vecchi e nuovi compiti, come segnala il superamento di Microsoft su Apple, per poco tempo società di maggior capitalizzazione in Borsa. Dall’altro lato, l’Intelligenza artificiale incalza Big Tech, pronta e disposta più di altre industrie a ridurre la manodopera, quando conviene».