Regione Lombardia: 16 milioni per canoni idroelettrici

Milano – Con la delibera proposta dall’assessore regionale a Enti locali, Montagna ed Energia, Massimo Sertori, la Giunta lombarda ha approvato il programma degli interventi che le Province e la Città metropolitana di Milano, interessate dalla presenza delle grandi derivazioni idroelettriche, effettueranno grazie alle somme spettanti dai canoni idroelettrici per l’anno 2023, in attuazione dalla legge regionale 5/2020. “Si tratta – spiega Massimo Sertori – di importanti risorse, pari a 16.310.535 euro, derivanti dall’80% del canone introitato nell’anno precedente. Questo atto – continua Sertori – fa seguito ad un percorso di confronto e di concertazione sulla base delle segnalazioni fatte pervenire dalle Province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Monza e Brianza, Varese e della Città Metropolitana di Milano”. “Le somme ora assegnate alle Province e alla Città metropolitana di Milano – sottolinea Sertori – possono essere utilizzate da tali enti per investimenti secondo un programma concordato tra la Regione e ciascuna provincia e la Città metropolitana di Milano. Altre risorse destinate alle spese correnti, fino a 500 mila euro per ciascun ente, sono state già assegnate nell’ottobre scorso”. Al fine del monitoraggio degli interventi concordati, le Province e la Città Metropolitana di Milano dovranno trasmettere entro il 31 ottobre di ogni anno una relazione dettagliata descrittiva delle opere eseguite comprensiva del quadro economico finale. Dal provvedimento sono coinvolti i territori delle Province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Monza e Brianza, Varese e della Città Metropolitana interessati dalla presenza di grandi derivazioni idroelettriche. “Anche quest’anno – commenta Luca Santambrogio, presidente dell’Unione Province Lombarde (Upl) – si conclude con una buona notizia dal fronte regionale. Sono risorse importanti che, grazie alla tenacia e lungimiranza dell’assessore Sertori, la Regione mette a disposizione dal 2022, di particolare utilità non solo per la parte corrente perché contribuiscono a realizzare gli equilibri di bilancio dei nostri Enti, ma anche per gli investimenti nei territori, per scuole, strade e più in generale per la difesa del suolo”.