Landini (Cgil): il governo porta il Paese a sbattere

Roma – Riuscita la manifestazione di Cgil e Uil in piazza del Popolo a Roma, nel giorno dello sciopero. Sul palco i segretari generali Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. entrambi con la felpa del proprio sindacato: azzurra e rossa. Gli stessi colori che sventolano in piazza tra bandiere e palloncini. Esposta su un lato della piazza anche un grande bandiera della pace. Tanti gli striscioni e i cartelli: «Questa manovra peggiora le mie condizioni di vita e di lavoro. Adesso basta» si legge sui cartelloni. «Noi siamo qui perché rappresentiamo la maggioranza di questo Paese, di chi paga le tasse e con il lavoro tiene in piedi il Paese e che oggi non viene ascoltato da questo governo: in questo modo il governo sta portando a sbattere il Paese e noi non lo permetteremo. Noi a differenza del governo abbiamo in testa di dare un futuro al Paese, ai giovani. Siamo noi che con le nostre tasse paghiamo gli stipendi anche a chi è in politica e nel governo», aggiunge Landini. La maggioranza ha deciso che il «salario minimo da noi non si farà piu» e «si prendono sei mesi di tempo per vedere come combattere la povertà sul lavoro. Questo ragionamento lo può fare chi non vive prendendo 5,6,7 euro all’ora per lavorare». Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, dal palco della manifestazione a Piazza del Popolo a Roma nel giorno dello sciopero indetto con la Uil contro la manovra. «Uno il tempo di pensare sui salari se lo può prendere se ha già la pancia piena», ha aggiunto Landini. «C’è un attacco a 360 gradi. Chi vuole cambiare la Costituzione è chi non ha contributo a costruirla. Anzichè cambiarla, devono applicarla. Non permetteremo a nessuno di ridurre gli spazi della democrazia». «Tutte le piazze sono strapiene come non si vedeva da anni. Questa giornata è la risposta più bella, forte, intelligente e più ferma che potevano dare a chi ha pensato di precettare e mettere in discussone il diritto di sciopero. Questo è un vero e proprio attacco alla democrazia. E loro non li ha precettati nessuno, hanno scelto di esserci», aggiunge.