Terzo Valico: manager si dimettono, rischio 4 anni di ritardi

Terzo Valico: manager si dimettono, rischio 4 anni di ritardi

Torino – Non c’è pace per il cantiere del Terzo Valico. Cinque ingegneri lasciano i lavori. Si tratta del direttore generale, il piemontese Francesco Poma, che si è dimesso da Webuild, l’azienda che sta realizzando la grande opera per conto di Rfi, Rete ferroviaria italiana, società del gruppo Ferrovie dello Stato. Poma probabilmente andrà a lavorare per Gavio-Itinera al cantiere della nuova linea ferroviaria Torino-Lione. Con lui lasciano Salvatore Caruso, responsabile del Tronco Piemonte; Luigi Sorrentino, capo dell’Armamento; Alberto Giraudi, al vertice delle Tecnologie; e Giovanni Parisi, direttore delle Costruzioni. Anche Giraudi e Sorrentino hanno scelto di cambiare azienda. Invece Parisi lo scorso giugno è stato trasferito in Sicilia per seguire il raddoppio ferroviario della Catania-Palermo, sempre per conto di Webuild. Così come Caruso, trasferito pure lui lo scorso luglio ad altre attività del gruppo. Ora si teme che questo cambio ai vertici possa rallentare ulteriormente il cantiere, che in Piemonte interessa in particolare l’Alessandrino, destinato ad acquisire sempre più il ruolo di retro porto di Genova. I lavori hanno già subito vari stop per la morte di un operaio, Salvatore Cucè, ucciso da una fuga di gas, per il caro materiali e altro. La grande opera, che collegherà con una linea ferroviaria ad alta velocità Genova e Milano, doveva essere ultimata nel 2024, poi il termine è slittato al 2026 e ora si parla di 2030.