Taxi: segnalazione Antitrust senza senso

Milano – «La segnalazione arrivata nella giornata di oggi da parte dell’Antitrust per quanto concerne il servizio Taxi, il numero di licenze e quanto previsto dal DL Asset -commentano i rappresentanti di Acai Claai Satam Tam e Unione Artigiani – è sicuramente molto articolata e interviene punto per punto sul decreto e sulla regolazione del servizio. Non riteniamo però si possa altresì rispondere punto per punto perché siamo sicuri, per come è stata strutturata almeno, che sia senza senso. Perché quella segnalazione parte da un assunto sbagliato si basa su dati spesso parziali e soprattutto è totalmente avulsa da tutti quegli aspetti che non possono non essere considerati in un’analisi di questo tipo, le conclusioni che trae la segnalazione partono da un assunto inesistente, da una strutturazione della città di Milano totalmente di fantasia, non viene preso in considerazione il tema della sicurezza, della viabilità e del fatto che stanno diminuendo drasticamente corse e i dipendenti del servizio del trasporto pubblico di linea, per capirci come se si prefigurasse una rete di ricarica per auto elettriche alimentate dalla fusione nucleare a freddo, peccato che la fusione fredda non esiste cosi come non esistono le basi per prefigurare un intervento come quello dell’antitrust. E entrando nel dettaglio delle precondizioni non si considera ad esempio che la velocità commerciale media a Milano, da noi calcolata con mezzi anche più sofisticati e complessi di quelli che usa il Comune, è crollata drasticamente, parliamo di 7 Km/h, non si considera il contesto di una città nella quale le persone non prendono più i mezzi di superficie, come anche le metropolitane, per paura di aggressioni e scippi, non si considera che si organizzano eventi da decine di migliaia di persone che terminano dopo la chiusura delle metropolitane ecc. insomma crediamo che la segnalazione dell’antitrust sia un bellissimo esercizio di stile totalmente ideologico e privo delle minime basi scientifiche che parte da un punto sbagliato e arriva inevitabilmente ad una conclusione sballata. Noi riteniamo di essere più pragmatici e fattivi, siamo ben consci delle difficoltà e dei problemi ed abbiamo bene in testa i passi concreti da fare per arrivare ad una vera risoluzione del problema. Se solo ci fosse la capacità di ascoltare le proposte e non spacciare per condivisione la mera comunicazione di una scelta».