Sala: il nuovo PGT risponderà meglio ai bisogni dei cittadini
Milano – Una città più equa, più bella, più prossima e più sostenibile. Con questo obiettivo, che ambisce a tenere insieme quattro aspetti della città interdipendenti e strettamente correlati, si è sviluppato nei giorni scorsi, nel corso del ‘Forum della Rigenerazione urbana’, il dibattito intorno al nuovo Piano di Governo del Territorio, la cui revisione verrà ultimata nei prossimi mesi. Gli indirizzi emersi sono sintetizzati in dieci principali punti, che diventano così le linee guida per la stesura definitiva delle modifiche all’attuale PGT, in vigore dal 2020. “Il nuovo Piano di Governo del Territorio che stiamo delineando – dichiara il sindaco Giuseppe Sala – proporrà una Milano capace di contemperare meglio i bisogni, le aspettative e le contraddizioni tipici delle città contemporanee, con l’obiettivo di renderla più attenta e vicina ai cittadini, ancora più attrattiva e accogliente, in una parola migliore”. “Gli scenari globali e le ricadute sulla nostra città, prima fra tutte il forte incremento dei valori immobiliari, ma anche gli eventi estremi climatici, ci spingono a rielaborare alcune strategie e regole sulla rigenerazione urbana della città – spiega l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi -. Intervenire sul PGT è il modo più efficace per dare risposte ai temi emergenti: casa sociale, sostenibilità, attenzione ai quartieri, qualità dei progetti. In dieci punti, nella giornata conclusiva del Forum, tracciamo le principali direttrici su cui fondare questa revisione”. I dieci punti. Milano 4città. Ogni nuovo progetto di riqualificazione dovrà contribuire alla realizzazione delle quattro città – equa, bella, prossima e sostenibile – e solo in questo caso sarà possibile incrementare l’indice di edificabilità, che di base resta fissato allo 0,35 mq/mq. Casa accessibile. Per contribuire ad ampliare la dotazione di edilizia residenziale sociale, soprattutto pensando ai giovani, alle famiglie di neoformazione, e comunque alle persone con disponibilità medie e medio-basse, verrà abbassata la soglia dei 10mila mq che già oggi obbliga alla sua realizzazione, l’housing sociale verrà esteso a tutta la città e verrà dato maggiore impulso agli alloggi per studenti e studentesse. L’obiettivo è avere 20mila nuovi appartamenti in housing entro il 2035, in aggiunta agli 8mila già in programma. Inoltre, verrà dato spazio a nuove soluzioni per l’abitare, dal co-housing agli alloggi low-cost a quelli temporanei. Nuove porte della città. Sono i dieci nodi di interscambio di ingresso e uscita in/dalla città: Molino Dorino, Bonola, Lampugnano, Comasina, Cascina Gobba, San Donato, Rogoredo, Famagosta, Bisceglie, Stephenson. Una volta riqualificati con interventi di rigenerazione, potranno da un lato contribuire alla diffusione dell’housing, con la potenziale realizzazione di circa 10mila nuovi alloggi, e dall’altro instaurare relazioni più fluide e connessioni più strette con la città metropolitana. SuperAtlas dei quartieri. Un Atlante per ogni zona per ridisegnare lo spazio pubblico dei quartieri, sulla base dell’esperienza degli studi d’area Mosaico (area San Siro) e Sistema NordOvest (area Adriano-Crescenzago-Rubattino). Una scala di progettazione che mancava, a metà tra il PGT e i singoli Piani di intervento, con una ‘visione di quartiere’ in grado di ricomprendere e ridisegnare intere aree. Sulla base dei due studi già pubblicati, 830mila mq di spazio pubblico, una volta riqualificati, potranno riconnettere i quartieri ed essere maggiormente fruibili dai cittadini. Maggiore tutela dei suoli naturali. Verranno proposte nuove regole per assicurare l’incremento di aree verdi in ambiti edificabili. L’obiettivo è che 1,5 milioni di mq di aree su cui oggi è possibile costruire rimangano a verde. Città più sana. Rafforzare le politiche per le emissioni zero e per l’adattamento climatico, incentivare il recupero con interventi di riqualificazione e riuso dell’esistente, e pianificare una mobilità più sostenibile. Più spazio pubblico. Incrementare le aree pubbliche e le connessioni, prevedere maggiori cessioni e asservimenti anche nei permessi di costruire convenzionati. Qualità urbana e regole trasparenti. Introdurre regole morfologiche più chiare e meno discrezionali (ad esempio per cortili, seminterrati, edifici in altezza), progettare una città di qualità, prestare maggiore attenzione alle identità urbane, alle preesistenze edilizie con qualità architettonica e ai contesti locali. Riequilibrare lo sviluppo. Governare e indirizzare la città densa, seguendo la visione di una Milano globale che sia anche metropoli di quartieri, e favorendo il trasferimento dei diritti edificatori nelle aree meno dense. Rigenerare le infrastrutture. Ridurre e depavimentare le superfici stradali, riconvertire viadotti e infrastrutture, eliminare la previsione di nuove direttrici viabilistiche di entrata in città, riqualificare depositi e impianti.