Confindustria e Università di Bergamo: formazione nelle commesse

Bergamo – Una formazione mirata in azienda per ottimizzare la gestione delle commesse è l’obiettivo del percorso “Tecniche e metodologie per la gestione dei progetti” che prenderà il via il 29 settembre per concludersi a fine marzo, coinvolgendo in prevalenza profili junior e tecnici aziendali. L’iniziativa nasce su input delle imprese che, all’interno del Gruppo Meccatronici di Confindustria Bergamo, hanno manifestato la necessità di rafforzare le competenze manageriali di risorse umane già inserite nel contesto lavorativo per poter gestire al meglio il flusso delle commesse, prevenendo intoppi e criticità che possono influire negativamente sulla competitività aziendale. Da qui l’incontro con SdM – Scuola di Alta Formazione dell’Università degli studi di Bergamo, con la quale è stato strutturato un percorso “su misura” e itinerante, rivolto a 15 partecipanti, che si aprirà nella sede di Confindustria Bergamo, prevedendo sessioni anche all’Università degli studi di Bergamo e in alcune delle aziende coinvolte: Remazel Engineering, prima ispiratrice del progetto, Cosberg, Lovato, Meccanotecnica, Scame Parre e Tesmec Group. Partecipano al corso, che rientra nel piano delle offerte di formazione manageriale di Servizi Confindustria Bergamo, anche Minifaber, Rotork Instruments Italy, Santini e Vin Service. L’iniziativa si propone come prima sperimentazione di un modello replicabile anche in altri settori e aziende e punta a far acquisire ai partecipanti competenze avanzate in ambito Project Management e controllo dei costi e dei tempi, secondo una logica di flessibilità e attitudine alla delega. Attraverso un contributo bilanciato di lezioni, esercizi pratici e casi di studio presentati e discussi con docenti universitari, il corso, della durata complessiva di 124 ore concentrate fra il venerdì e il sabato, integra una formazione generale sulla gestione progetti, attraverso l’introduzione dei principali metodi e strumenti di pianificazione e controllo di progetto, con la risoluzione di casi aneddotici e l’applicazione a casi pratici e al contesto aziendale. Si punta così a dotare i partecipanti di conoscenze e competenze subito spendibili, sviluppando la capacità di saper gestire contemporaneamente attività spesso molto complesse che richiedono il coordinamento di persone con estrazioni culturali e professionalità diverse in un contesto a ridotta disponibilità di risorse e tempi. Riveste un particolare significato anche lo svolgimento nelle diverse sedi aziendali, che rafforza il network fra le imprese e la logica di sistema. “È un progetto formativo molto importante – sottolinea Agostino Piccinali, presidente del Gruppo Meccatronici di Confindustria Bergamo – che risponde a un’esigenza diffusa di competenze gestionali trasversali, realizzata con il contributo attivo del Gruppo Meccatronici di Confindustria Bergamo che ha segnalato le tematiche di particolare interesse e co-progettato il percorso. Con questa iniziativa, grazie ai partner coinvolti nel progetto, puntiamo ad avere una formazione che sia di alto livello ma al tempo stesso focalizzata sulle necessità delle imprese e consenta un salto di qualità nella visione manageriale. In particolare, la gestione ottimale delle commesse e dei progetti e processi produttivi, riveste un’importanza fondamentale per la competitività del nostro contesto industriale fortemente internazionalizzato”. “Il percorso, – evidenzia Cristiana Cattaneo, direttrice di SdM – Scuola di Alta Formazione dell’Università di Bergamo, è un modello che SdM sta portando avanti con forza e che mira allo sviluppo di corsi interaziendali capaci di intercettare al meglio i bisogni espressi dalle imprese. La costruzione di un percorso su misura, attraverso una coprogettazione, consente di avere un impatto rilevante sullo sviluppo delle competenze e conoscenze individuali dei partecipanti ma anche sull’organizzazione aziendale nel suo complesso. Ciò è possibile quando, come in questo caso, si trovano partner con la nostra stessa visione strategica e capacità di confrontarsi che vedono l’Università non solo come erogatore di formazione, ma anche come luogo vivo di creazione e di scambio di conoscenze”.