Fp Cgil Milano: estate di fuoco al carcere di San Vittore, risposte subito

Fp Cgil Milano: estate di fuoco al carcere di San Vittore, risposte subito

Milano – Mesi di fuoco in tutti i sensi quelli vissuti al carcere di San Vittore. “Tra sovraffollamento, incendi, danneggiamenti, colluttazioni, aggressioni, suicidi di detenuti, l’estate carceraria è stata particolarmente difficile. Tutte le operatrici e gli operatori, a partire da quelli della Polizia Penitenziaria, sono stati messi a dura prova, anche perché in carenza di organico. L’estate volge al termine ma non i tanti problemi – afferma Riccardo Di Prima, coordinatore provinciale Fp Cgil Milano -. A San Vittore c’è un elevato numero di persone detenute con problemi seri di salute mentale e dipendenze e la Polizia Penitenziaria non ha le competenze adatte per farvi fronte. Manca peraltro anche lo stesso personale sanitario, pochi gli infermieri e i medici e questi ultimi sono pure costretti a turni di 24 ore per garantire l’assistenza. L’ultima aggressione, ai danni di un ispettore e di un sovrintendente è stata venerdì scorso, 25 agosto, da parte di un detenuto del 3° reparto con note problematiche comportamentali.  Le lavoratrici e lavoratori del Corpo sono quotidianamente sotto una pressione altissima e le carenze tra gli organici che si fanno sentire con i carichi di lavoro. Da tempo come Fp Cgil denunciamo, inascoltati, queste condizioni. Contribuiscono ad alimentare il clima pesante – aggiunge Di Prima – anche le condizioni strutturali dell’Istituto: dalla caserma agli spogliati alla mancanza di servizi igienici adeguati. Mancano anche in molti luoghi di lavoro i condizionatori: ne abbiamo fatto richiesta, viste le temperature torride registrate quest’anno, non solo per decoro lavorativo ma a tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori. Sono tutte criticità ancora in attesa di risoluzione!”. Per Cesare Bottiroli, segretario Fp Cgil Milano, “Se il problema delle carceri è drammaticamente cronico, questo non significa che bisogna rinunciare a sanarlo. I problemi sono fatti per essere risolti ma bisogna volerlo. San Vittore non fa eccezione: luogo deputato alla sicurezza, sta sempre più diventando un luogo pericoloso per la salute e rischioso per la dignità personale di chi vi è ristretto e per le donne e gli uomini che lavorano a tutti i livelli nel sistema penitenziario. La nostra Costituzione afferma tutt’altro ed è in quella direzione che continueremo ad andare, con le nostre delegate e delegati tenacemente impegnati al rispetto dei diritti e delle condizioni materiali delle persone”.