Gioie e dolori dell’Intelligenza Artificiale

Roma – A meno di un anno dal lancio dei servizi di intelligenza artificiale generativa (AI), McKinsey interpella i manager di 1.684 aziende di vari settori, e un terzo degli intervistati (913 manager) afferma che sta già utilizzando queste tecnologie in almeno una funzione aziendale. In 12 mesi – scrive il quotidiano la Repubblica – l’intelligenza artificiale è diventata una realtà e una priorità per tutti: quasi un quarto dei vertici aziendali utilizza strumenti di AI generativa; più di un quarto di quelli che la utilizzano affermano che è un tema all’ordine del giorno dei loro cda; e il 40% di loro ha aumentato gli investimenti nell’AI. […] Gli intervistati prevedono poi cambiamenti significativi per il personale: tra cui tagli in determinate aree e grandi riqualificazioni. Tuttavia per ora l’AI rimane confinata a un piccolo numero di funzioni aziendali. (…) Il 79% degli intervistati ha avuto una certa esposizione all’AI, sia al lavoro che fuori, ma solo il 22% la usa regolarmente in ufficio. E se l’uso è simile per i manager di tutte le età, è più alto tra le donne, per chi ha sede in Nord America, e chi lavora del settore tecnologico. Tre quarti degli intervistati si aspetta cambiamenti significativi nei prossimi tre anni, ma se molti comparti subiranno un certo mutamento, non sarà uguale per tutti. I settori che dipendono dal lavoro fisico sono al riparo, tecnologia, servizi finanziari e opere di ingegno sono più a rischio, ma potrebbero cavalcare questa rivoluzione come un’opportunità. […]