Milano – Effetto rincari sulla stagione turistica. Cambia la mappa delle vacanze, scrive Il Sole 24 Ore. Diffusi cali, anche tra il 20% e il 30%, della domanda soprattutto degli italiani verso le destinazioni nazionali. Sotto i riflettori mete consolidate come Spagna, Tunisia ed Egitto (Sharm El Sheikh). O nuovi approdi come Albania e Montenegro. Mentre per i lunghi viaggi è tornato in auge il Far East, Giappone in testa, sull’onda dello yen low cost e dei supersconti delle compagnie aeree del Golfo. L’andamento a due velocità rischia di avere un impatto sull’andamento del Pil. L’aumento dell’inflazione ha eroso il potere d’acquisto dei turisti e ha costretto le aziende a rivedere i loro prezzi al rialzo – spiegano da Federturismo -. Mentre le città d’arte italiane rimangono popolari, le destinazioni meno tradizionali stanno registrando un calo significativo delle visite, fino al 20-30%. «Il 2023 sta mettendo alla prova l’intero settore turistico italiano – commentano da Federturismo-. Dobbiamo fare fronte a una serie di sfide, tra cui il cambiamento climatico e l’inflazione, che stanno cambiando il volto del turismo. Nonostante tutto, siamo fiduciosi nella nostra capacità di adattamento e resilienza. L’Italia rimane una destinazione turistica ineguagliabile e continueremo a lavorare per garantire che rimanga accessibile e accogliente per tutti». Per Confcommercio occorre riflettere sulla frenata che si sta manifestando nella domanda, dopo che il consuntivo dei primi cinque mesi 2023 ha fatto segnare un aumento complessivo del 15% delle presenze turistiche. Lo stop del turismo è un rischio da evitare ha detto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, sottolineando la necessità di sostenere la domanda turistica con alleggerimenti fiscali e semplificazioni per controbilanciare le tensioni inflazionistiche e l’allarme Per Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi,«l’ estate 2023 non sta dando una buona performance per ciò che riguarda il nostro mercato interno, in sostanza il turismo italiano ha subito una flessione mentre i risultati migliori li rileviamo a livello internazionale». È alta la percentuale di americani – aggiunge -, tornano gli asiatici, ed è forte la presenza del turismo straniero nelle nostre citta d’arte. Ma per gli italiani il piatto piange, hanno dovuto calcolare al millesimo ogni voce di spesa e, malgrado ciò, molti hanno dovuto rimodulare la dimensione del viaggio. Si predilige l’auto, segno che i trasferimenti in treno e in aereo hanno raggiunto prezzi non accessibili a tutti. «Le nuove regole sul reddito di cittadinanza – commenta – potrebbero portare un beneficio al settore in termini di formazione e occupazione. È presto per fare una valutazione, ma mi auguro che il risultato delle modifiche volute da questo governo ci sorprenda, soprattutto per ciò che riguarda le fasce di età dei più giovani, così preziosi negli impieghi all’interno del nostro comparto». Per Assoturismo Confesercenti, guidato da Antonio Messina, agosto registra un calo di almeno 800mila presenze rispetto al 2022. L’Italia comunque resta in cima alle intenzioni di viaggio internazionali. Il ritorno degli americani dopo l’emergenza Covid ha tonificato aree ad alta vocazione enoturistica come il Piemonte che rileva incrementi anche del 50% a seconda delle zone, grazie anche ad un apprezzabile progresso del mercato nazionale. Ma sul fronte del turismo green si lamentano invece marcate flessioni in Toscana. Per Confagricoltura si stimano cali anche del 30%, a causa della debolezza della domanda nazionale.