Milano e l’Area C il sabato: serve una deroga, le riserve dei commercianti
Milano – “Siamo spiacenti che sia mancato un approfondito confronto preventivo tra l’Assessorato del Comune e gli operatori del comparto mobilità. Confronto che ci avrebbe consentito di evidenziare le necessità specifiche del comparto”: lo rileva Simonpaolo Buongiardino, presidente di Assomobilità e vicepresidente Confcommercio Milano per i temi della mobilità, dopo l’annuncio delle nuove misure a Milano, a partire dall’inasprimento di Area C. Sulla tariffa Area C per il traffico di servizio, ufficialmente non ancora esplicitata nella comunicazione di Palazzo Marino, l’auspicio è che l’incremento non finisca per incidere in modo fortemente negativo sui costi delle imprese. Non solo il pagamento per tutti, ma anche l’estensione del divieto d’ingresso in Area C il sabato e la domenica per i veicoli che non possono accedervi crea un problema concreto agli operatori commerciali del comparto auto all’interno della Cerchia dei Bastioni. “Il sabato, infatti – spiega Buongiardino – è l’unico giorno durante il quale poter accogliere la clientela intenzionata alla sostituzione di un vecchio autoveicolo da dismettere. Occorrerà una deroga ad hoc: altrimenti per gli operatori sarà pressoché impossibile lavorare”. Sui monopattini è positiva, da parte del Comune, la revisione delle licenze. “Approfittando di quest’occasione – afferma Buongiardino – auspichiamo che vengano regolate al meglio le modalità di utilizzo e sosta”: va in questa direzione il recente protocollo d’intesa sul corretto utilizzo dei monopattini elettrici e il rispetto delle norme che Assomobilità ed APA (autorimesse) hanno sottoscritto con uno fra i maggiori operatori del settore presente a Milano. La sicurezza stradale con la circolazione dei mezzi pesanti è un tema di grande importanza sul quale vi è attenzione e collaborazione. Ma dal Comune occorrono indicazioni precise sulle strumentazioni da applicare: “fin da subito – dichiara Buongiardino – ci siamo dimostrati disponibili nei confronti dell’Amministrazione comunale per fornire, attraverso il sistema di imprese rappresentato, le soluzioni tecniche utili a sostenere le necessarie modifiche per gli autoveicoli interessati dal provvedimento. Penalizzante, tuttavia, ci sembra la previsione di dotarsi del dispositivo, pena il divieto d’accesso, anche nel caso di veicoli commerciali e trasporto persone comunque di piccole dimensioni (anche superiori agli 8 posti)”.