Sciopero dimezzato dal governo, Filt Cgil: iniziativa vergognosa
Roma – “La precettazione è un’iniziativa, vergognosa, sbagliata e illegittima”. A dichiararlo il segretario generale della Filt Cgil Stefano Malorgio, spiegando che “le proclamazioni degli scioperi sono a conoscenza del Ministero dei Trasporti dall’8 e dal 22 giugno, in questi 34 giorni nulla è stato fatto per evitarli mentre vi era tutto il tempo e la disponibilità per farlo”. Ad incrociare le braccia – scrive il quotidiano online della CGIL, Collettiva – sarà il personale di Trenitalia e di Italo, dopo che le sigle sindacali di categoria Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal. Per effetto della decisione del Mit lo stop di 24 ore è diventato di mezza giornata, e si concluderà alle 15. “Serve – spiegano le organizzazioni sindacali – un adeguato piano di assunzioni, una mitigazione dei carichi di lavoro nella programmazione dei turni degli equipaggi, favorendo la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli della vita privata, il rilancio del settore manutenzione e ridare centralità alla rete vendita e assistenza ai passeggeri e investimenti tecnologici, crescita professionale e percorsi formativi per tutto il personale degli uffici”. A suggerire una precettazione o una riduzione d’imperio dello sciopero la Commissione di Garanzia sull’attuazione della legge sugli scioperi, che nel pomeriggio aveva infatti inviato al ministero dei Trasporti una delibera con la quale si suggerisce l’opportunità di adottare un provvedimento ai sensi dell’articolo 8 comma 1 l.146/1990, “anche ai fini di una eventuale riduzione della durata delle astensioni”. Il Garante aveva ricordato che i sindacati non avevano accolto la richiesta di “evitare il coinvolgimento di entrambe le aziende del trasporto ferroviario che operano nell’Alta Velocità in scioperi congiunti di portata nazionale”. “Sul trasporto ferroviario e sul trasporto aereo – sottolinea Malorgio – sono stati convocati dal Mit solo oggi due tavoli con le controparti che non hanno prodotto nulla. L’impressione generale è di un ministero che prova a recuperare tempo perso quando ormai è troppo tardi. Treni e aerei sono già stati cancellati in previsione dello sciopero e quindi in ogni caso non saranno evitati i disagi ai viaggiatori che vanno imputati a chi ha portato le trattative a un punto morto”. I lavoratori, aggiunge il numero uno della Filt, “protestano per il rinnovo di due contratti nazionali e per una vertenza nella più grande azienda di trasporto del paese, altro che micro rivendicazioni come le definisce il ministro e, se si fossero date risposte, avrebbero evitato di perdere salario con uno sciopero”. “Le astensioni dal lavoro – conclude Malorgio – sono state dichiarate secondo le leggi vigenti, valuteremo in sede legale come rispondere all’iniziativa di comprimere il diritto costituzionale di sciopero”.