AFIL (Fabbrica Intelligente): la doppia transizione della manifattura lombarda

AFIL (Fabbrica Intelligente): la doppia transizione della manifattura lombarda

Milano –  Poco meno di 84mila imprese che impegnano 888mila addetti, un fatturato che nell’annus horribilis 2020 ha raggiunto i 229 miliardi di euro, con 60 miliardi di valore aggiunto. Sono i numeri, di fonte Istat, della manifattura lombarda, la più importante a livello nazionale, una delle principali sul piano continentale. Un comparto, ha ricordato aprendo l’assemblea annuale di AFIL – Associazione Fabbrica Intelligente Lombardia il presidente Christian Colombo, “impegnato in una doppia transizione: quella verso l’efficienza e quella verso la sostenibilità”. Un percorso, ha sottolineato il presidente del comitato tecnico-scientifico di AFIL Tullio Tolio, non esente da rischi. Diversi, infatti, gli elementi di cambiamento che le imprese del comparto devono tenere in considerazione. Il primo riguarda “la sostenibilità economica del modello della circular economy, che impatterà l’intero modello di business e renderà meno competitivo chi non sarà in grado di garantire un passaporto dei prodotti che ne garantisca la tracciabilità”. Per questo AFIL, insieme a Regione Lombardia, ha creato una roadmap per guidare le imprese in questa transizione e sullo stesso modello sta lavorando anche ad un documento che aiuti le aziende nell’adozione delle tecnologie legate all’intelligenza artificiale. L’altra sfida è quella posta dal modello di produzione basato sulle piattaforme, che “porterà ad una completa disintermediazione tra fornitori di componenti e produttori. È un mercato che sta crescendo a due cifre, siamo sicuri che il manifatturiero lombardo saprà resistere a questi cambiamenti?”. La risposta a questa domanda passa dalla consapevolezza, ha concluso Tolio, che “in futuro saranno i territori a dover essere competitivi nel loro insieme, non le imprese”. Un quadro all’interno del quale le comunità strategiche di AFIL e il ruolo di Regione Lombardia acquisiranno sempre maggiore centralità. Regione alla quale Tolio ha chiesto di impegnarsi per potenziare le risorse europee che arrivano in Lombardia, così da renderla una realtà leader per quel che riguarda l’innovazione a livello comunitario, ma anche di potenziare i centri di ricerca e le università lombarde, nell’ottica di una sempre maggiore collaborazione con le imprese e di garantire il trasferimento tecnologico dal laboratorio all’azienda. Un’impegno richiesto anche alle aziende private. Intervenendo alla parte pubblica dell’assemblea di AFIL, l’Assessore regionale della Lombardia all’Università, Ricerca e Innovazione Alessandro Fermi ha annunciato un aumento dei finanziamenti per sostenere l’innovazione nella manifattura fino a 150 milioni di euro. “Dobbiamo superare”, ha sottolineato, “ i compartimenti stagni che sono sempre esistiti tra i diversi assessorati. Per questo abbiamo deciso, con l’Assessore Guido Guidesi, di lavorare mettendo in collegamento tra loro Innovazione e Ricerca da un lato e Sviluppo economico dall’altro. In questo modo arriveremo a gestire oltre 1 miliardo di euro. Entro fine anno dovremo decidere dove investire le risorse e lo faremo anche insieme al cluster AFIL”. Dell’importanza di superare i compartimenti stagni ha parlato anche Laura Rocchitelli, presidentessa e Ceo di Rold oltre che numero uno di ITS Lombardia Meccatronica: “l’impresa non è un cortile chiuso, ma fa parte di un sistema aperto in cui entrano enti di formazione, università e la società in senso ampio”, ha affermato. E proprio parlando di formazione, ha citato gli ITS, “un percorso diverso ma parallelo all’università. Le aziende che collaborano con queste realtà sono propense a condividere le loro conoscenze e le loro best practices, perché da qui poi pescano i tecnici per arricchire la propria forza lavoro”. Un ruolo centrale, nelle sfide che attendono la manifattura, lo avrà quell’inventiva che è alla base dei successi del made in Italy. “Noi italiani abbiamo una capacità creativa che ci deriva dalla storia”, ha affermato la keynote speaker Amalia Ercoli Finzi, scienziata aerospaziale, professoressa onoraria del Politecnico di Milano, “siamo un coacervo di culture, dai greci ai longobardi tutti i popoli hanno lasciato qualcosa e la nostra creatività pesca da tutte queste storie e culture. Questa creatività ci permette anche di mettere a sistema tecnologie diverse e rispondere più rapidamente alle esigenze dalla progettazione alla realizzazione dei sistemi complessi”. In collegamento da Bruxelles, Marek Przeor, Team Leader Cluster Policy della DG-GROW della Commissione Europea, ha illustrato la strategia europea per implementare gli obiettivi inerenti la Twin Transition e la resilienza attraverso i Cluster dell’UE, illustrando inoltre come diversificare i canali di approvvigionamento delle materie prime. Un tema centrale per il comparto manifatturiero, anche alla luce della crisi degli ultimi mesi. Su queste premesse, AFIL conferma per il 2023 il suo sforzo “che potremmo definire bottom-up”, le parole del presidente Colombo, “quello cioè di un recupero delle esigenze delle piccole e medie aziende per riportarle a Regione Lombardia e incrociarle con le attività delle università e dei centri di ricerca, con il supporto delle associazioni”. Uno sforzo che nel corso del 2022 ha visto crescere di 19 unità le imprese associate ad AFIL, che oggi hanno toccato quota 160.