Governo: contratti a termine più flessibili, voucher e incentivi per i giovani

Governo: contratti a termine più flessibili, voucher e incentivi per i giovani

Milano – Il nuovo decreto Lavoro allo studio del governo – scrive Il Corriere Della Sera – e che domani arriverà in Consiglio dei ministri, rimette tutto in discussione, in particolare per quanto riguarda i contratti a termine. Le causali dai 12 ai 24 mesi diventeranno più «soft» e saranno legate ai contratti collettivi o aziendali oppure demandate a patti tra datore di lavoro e lavoratore. «Una nuova deregulation che favorisce la precarietà» attacca l’opposizione. Ma secondo la ministra del Lavoro Marina Calderone, «l’obiettivo non è precarizzare ma rendere più fluido e più corretto il singolo adempimento e la gestione dei contratti». Ma le novità riguardano anche altro. Per le nuove assunzioni, ai datori di lavoro sono riconosciuti degli incentivi. Quelli per i giovani fino a 30 anni che rientrano nella categoria «neet», cioè che né studenti né lavoratori, durano 12 mesi e valgono per le assunzioni dal primo giugno 2023 a fine anno e pesano per il 60% della retribuzione mensile lorda. Ma l’incentivo viene esteso anche per i contratti di apprendistato e somministrazione. Confermato l’esonero contributivo per l’assunzione nelle regioni del Mezzogiorno e nelle Isole di giovani fino ai 35 anni e disoccupati. Il decreto prevede inoltre un fondo di 10 milioni di euro per il 2023 e di 2 milioni dal 2024 per le famiglie di studenti di scuole e università deceduti (dal primo gennaio 2018) mentre erano impegnati in attività di formazione, come ad esempio l’alternanza scuola-lavoro.