I vincitori del SaloneSatellite Award 2023

Milano – La Giuria del SaloneSatellite Award, riunitasi oggi 19 aprile, ha scelto con giudizio unanime i sei progetti vincitori, fra i cento candidati. Nella dodicesima edizione hanno vinto l’innovazione dei processi e delle tradizioni, nella salvaguardia di un pensiero sostenibile e comunitario. Rappresentativi di diverse nazioni di origine o di provenienza, con i loro progetti spaziano fra le latitudini geografiche e attitudini progettuali. Il primo premio è andato al collettivo giapponese Honoka per il suo “Tatami Refab”, che recupera il materiale utilizzato per il Tatami nel processo della stampa 3D. Il secondo allo Studio Ryte di Hong Kong per lo sgabello “Triplex Stool”, che utilizza una fibra di legno sostenibile, il Flax. Il terzo, ad Ahokpe + Chatalin, presenti al SaloneSatellite con Belgium is Design, per l’amaca “Kudoazò”, che impiega tessuti riciclati filati in Benin. Alle tre Menzioni Speciali, quest’anno, è stato assegnato il Róng Design Award che offre una residenza di un mese alla Rong Design Library nel distretto Yuhang di Hangzhou in Cina, promotrice dell’iniziativa. Si tratta dell’argentino, residente in Spagna, Joaquin Ivan Sansone, per il suo sgabello di giunco “Junki”; al coreano Weonrhee, per il tavolino “Primitive Structure” e la venezuelana, residente negli USA, Fragmentario, per il suo progetto “Avocado Seed Brick”. Scelti tutti per uno spiccato senso di ricerca. I tre premiati saranno infatti supportati nell’integrare l’artigianato e i materiali tradizionali cinesi nel loro processo creativo. L’obiettivo è introdurre e promuovere queste peculiarità della Cina nel mondo del design globale, sostenendo al contempo la creatività e la crescita dei giovani designer. PRIMO PREMIO Honoka, Giappone (Stand C02) Tatami Refab. L’uso del Tatami sta via via scomparendo. Il Progetto Tatami Refab reintroduce il Tatami nella vita odierna utilizzando la stampa 3D. L’uso della stampa 3D e il recupero di materiali poveri si sposano in un progetto versatile che in modo innovativo reintroduce nella quotidianità e negli spazi domestici segni e cultura tradizionale. SECONDO PREMIO Studio Ryte, Hong Kong (Stand D04) Triplex Stool. Dalla leggerezza all’efficienza strutturale; dalla compattezza alla sostenibilità. Il Triplex Stool in fibra Flax è un oggetto d’arredo sperimentale che risponde allo stile di vita nomade dell’epoca odierna. L’adozione del Flax, una fibra di legno sostenibile, con la sua leggerezza introduce una rivisitazione contemporanea del forte linguaggio brutalista. TERZO PREMIO Ahokpe + Chatelin (Belgium is Design), Belgio (D13/E08) Kudoazò. Un letto sospeso ideato e intessuto in Benin per gli ambienti interni europei. La stoffa è ricavata dai filati disfatti dei maglioni che finiscono sui mercati africani, e la forma dipende dal materiale a disposizione. Pensato in Belgio e sviluppato nel Benin con tessuti riciclati, questo oggetto antico esprime un pensiero sostenibile attuato nell’incontro di tradizioni e manifatture che abbattono confini geografici e aspirazioni colonialiste. MENZIONE SPECIALE Joaquin Ivan Sansone, Spagna (B01) Junki. Dalla ricerca nell’ambito dei materiali, nasce questa robusta seduta, che sfrutta la minima forza combinata di ciascun elemento. A dimostrazione della forza resiliente della natura. La semplicità guida la lettura di quest’oggetto che sfrutta, con una soluzione percorribile e un’estetica gradevole, le proprietà intrinseche del materiale. Trasmettendo un messaggio di resilienza.