Economia, Aidda: nuovi strumenti per salvaguardare le aziende davanti alle crisi

Business impresa management
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Economia, Aidda: nuovi strumenti per salvaguardare le aziende davanti alle crisi

Milano – “Sta diventando fondamentale per le imprese riuscire a comprendere in poco tempo se ci sono segnali di crisi, perché se la crisi si affronta rapidamente si può riuscire a non farla degenerare. E salvaguardare così il valore stesso dell’azienda, l’occupazione, le maestranze, gli stakeholders e tutta la filiera connessa”. Lo ha affermato ieri Antonella Giachetti, presidente nazionale di Aidda, l’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda, in occasione dell’incontro ‘L’evoluzione dell’assetto organizzativo di impresa: fra responsabilità e nuove opportunità’. L’evento si è svolto ieri pomeriggio all’Archivio della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano. “L’accelerazione di importanti crisi economiche, a partire dal 2008, ha focalizzato l’attenzione del legislatore nazionale e di quello europeo sull’importanza della conservazione delle imprese e dei complessi aziendali. Oggi, oltre che una necessità, è un obbligo giuridico anche per le piccole imprese dotarsi di un assetto organizzativo idoneo per rilevare eventuali segnali di crisi che possono essere provocate anche dai numerosi cambiamenti a cui è sottoposta la nostra società. Oltre a comprendere i segnali della crisi per intervenire in tempo – aggiunge Giachetti – è importante riuscire a gestire l’evoluzione dell’impresa e dei suoi assetti senza disperderne valore. C’è stata una metamorfosi nel tempo del concetto e del ruolo di impresa: da soggetto indirizzato alla sola massimizzazione dei profitti per gli azionisti, a soggetto che deve generare valore collettivo a lungo termine in tutto il sistema in cui interagisce”. “Per l’imprenditore della Pmi italiana diventa poi indispensabile – conclude la presidente di Aidda – acquisire consapevolezza della sempre più presente necessità di rispetto dei fattori  ESG. Anche tenuto conto che il merito creditizio, che comunque rispecchia la trasformazione normativa in termini di corporate governance, si sta indirizzando ad una nuova analisi di doppia materialità dell’impresa: quella ambientale e sociale, cioè come l’azienda impatta sul cambiamento climatico, sulla società e sull’uguaglianza, e quella finanziaria, ovvero quale impatto potranno avere i fattori esterni sull’azienda stessa”.