Bartolini: le accuse di caporalato e sfruttamento

Un camion Bartolini durante le consegne nel centro storico a Bologna, 26 giugno 2020. I lavoratori della Bartolini corriere espresso "sono terrorizzati" per il focolaio di coronavirus in un magazzino di Bologna. Lo afferma all'ANSA Maurizio Lago, segretario della Uil Trasporti Emilia-Romagna. ANSA/ Max Cavallari

Bartolini: le accuse di caporalato e sfruttamento

Milano – Il Corriere Della Sera torna sul caso della Bartolini, accusata di caporalato. “Non più “soltanto” illeciti maxi risparmi fiscali e contributivi propiziati dal ricorso del corriere Brt-Bartolini a cooperative «serbatoio di manodopera» che somministrano forza lavoro a prezzi stracciati tramite consorzi-filtro, ma anche caporalato ai danni dei lavoratori sfruttati da quelle coop delle quali Bartolini si avvale: dopo i 44 milioni di euro sequestrati a dicembre dal gip Domenico Santoro per l’aspetto fiscale, ora è invece questa la ricostruzione che fonda un secondo sequestro di altri 24,4 milioni eseguito d’urgenza dalla Procura di Milano a carico di Brt-Bartolini spa, colosso da 1,7 miliardi di fatturato e oltre 5.000 lavoratori nel gruppo di cui due anni fa hanno assunto il controllo le Poste francesi. Questo secondo sequestro, eseguito a metà settimana ma emerso con il deposito delle carte nell’udienza davanti al Tribunale del Riesame dove venerdì il difensore Pasquale Annichiarico ricorreva contro il primo sequestro, è peraltro frutto appena di un esame a campione al quale l’indagine del pm Paolo Storari, insieme a Guardia di Finanza, Inps e Agenzia delle Entrate, ha iniziato a sottoporre 34 coop «serbatoi di manodopera» fra i 2.931 fornitori di cui Brt si avvale mobilitando una forza lavoro di 26.105 autisti. Queste 34 imprese «campionate» impiegano 3.434 autisti, di cui 350 (cioè oltre il 10%) sono risultati accomunati da «transumanza», cioè dal singolare frenetico passaggio di lavoratori da una di queste aziende all’altra. Gli inquirenti hanno sinora raccolto le dichiarazioni di 60 lavoratori, i quali hanno riscontrato l’iniziale denuncia presentata da una sindacalista della Cgil di origini straniere”. (…)