Landini (Cgil): Governo Meloni come Totò, rivende la Fontana di Trevi

ITALY, TURIN, PIEDMONT - 2019/06/11: Maurizio Landini CGIL General Secretary during the Fiom-CGIL National Convention for the future of the car and investigation report on FCA. The national conference of the Fiom-CGIL trade union for the future of the car, in which the research on Fca, Cnhi and Magneti Marelli is presented, is one of the most significant conducted in Italy in recent decades, and the largest carried out in the sector. (Photo by Stefano Guidi/LightRocket via Getty Images)

Roma – “Questo governo ci ha spiegato che faceva un grande intervento sul taglio dei contributi sui salari. Poi ha deciso di prorogare il 2 per cento dell’esecutivo Draghi senza aggiungere nulla. Questo nuovo governo non può fare la parte di Totò che vende Fontana di trevi”. Così il leader Cgil, Maurizio Landini, dal palco della manifestazione unitaria con la Uil contro la manovra economica che chiude di settimana di scioperi territoriali. “È vero, questo Governo ha avuto la maggioranza dei voti e potrà anche durare 5 anni ma in queste elezioni, vorrei annotare, ha ottenuto 12 mln di voti ma in 15 mln hanno votato altri partiti e 18 mln si sono astenuti. E questo tanto per dire che l’idea che da solo questo governo sia in grado di rappresentare questo Paese, non è vera”, ha aggiunto. “Non ci fermeremo, lo dico chiaro perché ho visto la partecipazione dei lavoratori che dicono proprio questo: andate avanti, ottenete risultati, cambiate la manovra”, ha affermato Landini chiudendo la manifestazione a Roma a profilare nuove iniziative per ottenere quella modifica su redditi, lavoro, fisco e pensioni di una manovra “sbagliata”. E ha aggiunto, all’indirizzo del governo: “Noi non cambiamo idea a seconda dei partiti di governo, le stesse richiesta le abbiamo fatte a Conte, Draghi e Meloni perché questo è il nostro mestiere. E Meloni stia tranquilla, noi siamo gente che può durare a lungo, forti delle ragioni e del coraggio di metterci la faccia”. “Quella sulle partite Iva è una pura marchetta elettorale”, è l’accusa che arriva dal leader Cgil che ha sottolineato: “E dico alle partite Iva non vi fate fregare: a voi non servono meno tasse ma più diritti, le ferie, la malattia, la maternità“.