Milano – Da oggi a sabato 15 ottobre, fieramilano Rho ospita 33.BI-MU, la più importante manifestazione italiana dedicata all’industria costruttrice di macchine utensili, robot, automazione, digital e additive manufacturing e subfornitura.
Organizzata da EFIM-ENTE FIERE ITALIANE MACCHINE, e promossa da UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e tecnologie ausiliarie, 33.BI-MU presenta il meglio della produzione internazionale di settore, espressione delle quasi 700 imprese presenti, il 37% estere, distribuite su una superficie totale di 65.000 metri quadrati nei quattro padiglioni allestiti per l’evento (9-11/13-15).
Sotto i riflettori sono: macchine ad asportazione, deformazione e additive, robotica, automazione, tecnologie digitali e 4.0, intelligenza artificiale, sistemi di metrologia e controllo qualità, logistica per l’industria meccanica, tecnologie ausiliarie e subfornitura.
Intorno al cuore dell’esposizione, costituito dalle 3.000 macchine utensili esposte, per un valore di 400 milioni di euro, sono 5 aree espositive per 5 temi tecnologici: RobotHeart patrocinata da SIRI e dedicata al mondo della robotica; piùAdditive, patrocinata da AITA-ASSOCIAZIONE ITALIANA TECNOLOGIE ADDITIVE e dedicata alle tecnologie additive; BI-MU DIGITAL focalizzata su mondo dell’ICT e delle tecnologie per la connettività; METROLOGY & TESTING centrata su sistemi, macchine di prova e misura e controllo qualità; e, infine, BI-MU LOGISTICS dedicata alla logistica per l’industria meccanica.
33.BI-MU si è aperta, questa mattina, con la cerimonia inaugurale organizzata insieme a Xylexpo, la manifestazione internazionale dedicata alle macchine utensili per la lavorazione del legno, promossa da ACIMALL, che si tiene, in piena concomitanza, nei padiglioni vicini (22-24).
All’incontro ospitato nell’Arena BI-MUpiù sono intervenuti: Enrico Pazzali, presidente Fondazione Fiera Milano, Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente e al Clima Regione Lombardia, Barbara Colombo, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, Luigi De Vito, presidente ACIMALL, Antonio Bicchi, presidente I-RIM, Carlo Ferro, presidente ICE-Agenzia e Alfredo Mariotti, direttore generale UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE.
BI-MU rispecchia appieno il momento economico che le imprese stanno vivendo. Dopo un 2021 eccezionale, il 2022 prosegue con un trend positivo che dovrebbe permettere all’industria italiana di settore di segnare, a fine anno, nuovi record per tutti i principali indicatori economici.
La produzione dovrebbe salire a oltre 7 miliardi di euro, l’export si dovrebbe attestare a 3,6 miliardi e il consumo dovrebbe raggiungere il valore di 5,7 miliardi. Questi dati, così come le previsioni di consumo di medio-lungo periodo elaborate da Oxford Economics (presentati la scorsa settimana), confermano il buono stato di salute dell’industria italiana di comparto che anche nel prossimo futuro dovrebbe confermarsi ai vertici delle graduatorie mondiali di settore dove oggi (2021) risulta quarta sia per produzione che per export che per consumo.
È però da considerare anche l’andamento degli ordini raccolti dai costruttori italiani che, nel terzo trimestre 2022, secondo l’indice appena elaborato dal Centro Studi UCIMU, segna un calo del 14,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sul risultato complessivo pesa la riduzione della raccolta ordini sul mercato interno, in calo del 40%; cresce ancora, invece, la raccolta oltre confine (+3,2%).
Barbara Colombo, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE ha affermato: “Sebbene questo rallentamento abbia certamente una componente fisiologica, e sebbene il livello degli ordini resti alto, il calo va comunque interpretato anche alla luce dei grandi fattori di destabilizzazione che riguardano il contesto nel quale i costruttori italiani si trovano a operare. Penso al rincaro delle materie prime, alla difficoltà nel reperimento delle componenti elettriche ed elettroniche, ma anche all’enorme problema del costo dell’energia acuito dal conflitto tra Russia e Ucraina”.
“Per questo – ha continuato la presidente di UCIMU – al nuovo governo chiediamo un piano straordinario di interventi a sostegno delle imprese, fondamentale per il mantenimento del tessuto economico e sociale del paese”.
“Grazie agli incentivi 4.0, operativi da più di un quinquennio, l’ammodernamento “dell’Officina Italia” è stato avviato e sostenuto. Ma la trasformazione digitale degli impianti e l’ampliamento della capacità produttiva non sono certo ultimati, devono, quindi, proseguire. Per questo chiediamo di ragionare, oltre il 2025, su un provvedimento strutturale di incentivo alla sostituzione dei macchinari obsoleti e di introduzione di tecnologie 4.0. Anche perché queste tecnologie rispondono all’esigenza di riduzione dei consumi di energia e di gestione ottimale delle risorse”.
“In materia di internazionalizzazione – ha aggiunto Barbara Colombo – riteniamo necessario il potenziamento delle iniziative per la promozione del Made in Italy oltre confine messe in atto dal Ministero Affari Esteri e da ICE-Agenzia che molto funzionano per le nostre aziende: dall’invito degli utilizzatori stranieri alle manifestazioni internazionali di settore che si svolgono in Italia, a tutti i piani promozionali del made in Italy settoriale attivati e rivolti al pubblico estero, alla creazione di centri tecnologici nelle aree in sviluppo”.
“Chiediamo poi – ha concluso la presidente di UCIMU – che il nuovo governo continui a lavorare in Europa affinché l’UE trovi una linea comune che possa evitare che alcuni paesi paghino più di altri per il conflitto tra Russia e Ucraina. È da tempo che in Europa si discute di un price cap ma siamo ancora in attesa. Occorre accelerare in questo senso. Questo perché gli effetti della crisi energetica possono essere, per il sistema economico e manifatturiero europeo, anche più devastanti di quelli determinati dall’emergenza sanitaria esplosa nel 2020”.