Sanità Lombardia, antibiotici in zootecnia, Moratti: “Consumi ridotti del 50%”

Sanità Lombardia, antibiotici in zootecnia, Moratti: “Consumi ridotti del 50%”

Milano – Una riduzione del 50% nel consumo di antibiotici e un utilizzo sempre più consapevole del farmaco veterinario. “Sono i risultati emersi dall’attività di monitoraggio dell’Unità Veterinaria – riferisce una Nota della Direzione Welfare di Regione Lombardia – sull’antimicrobicoresistenza (Amr), la capacità dei microrganismi di resistere all’azione degli antibiotici e una delle maggiori minacce per la salute pubblica globale”. “Tanto per dare un’idea, si stima che, in assenza di interventi mirati, nel 2050 il numero di vittime per infezioni da batteri resistenti potrebbe toccare i 10 milioni”. “È dunque fondamentale – si legge ancora nella Nota – a tutela della salute pubblica, diminuire l’utilizzo di antibiotici, promuovendone un uso consapevole. Anche perché alcune classi di antibiotici sono considerate di ‘importanza critica’ (CIAs) per la cura di infezioni nell’uomo e il loro utilizzo deve essere evitato in medicina veterinaria per preservarne l’efficacia”. “Come la recente pandemia ci ha insegnato – osserva la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti – la possibilità di interazione sanitaria tra uomo e animale, è un evento possibile, con ripercussioni in sanità pubblica e sulla nostra vita quotidiana”. “Questo – aggiunge – ci ha portato a monitorare ancor più il settore zootecnico, dagli allevamenti agli alimenti di origine animale. Un impegno che abbiamo preso anche con l’obiettivo di raggiungere e valorizzare il concetto di ‘One Health’, l’approccio integrato che tutela l’uomo, gli animali e la salubrità dell’ambiente. Un approccio indispensabile per la società di domani e che rappresenta anche uno dei punti cardine della nostra nuova legge sulla Sanità regionale”. “Regione Lombardia – riferisce la Nota – si è fatta parte attiva nel raggiungimento di questi obiettivi già dal 2015, promuovendo l’utilizzo del sistema elettronico di tracciabilità del farmaco veterinario (REV, Ricetta Elettronica Veterinaria), divenuto poi obbligatorio su tutto il territorio nazionale dal 2019. Inoltre, negli anni Regione Lombardia ha promosso iniziative finalizzate a sensibilizzare gli operatori (in primo luogo allevatori e veterinari) verso un utilizzo consapevole del farmaco, anche tramite l’innalzamento delle misure di biosicurezza gestionali”. “Un impegno proseguito e implementato la scorsa primavera (a metà maggio) quando è stato approvato un progetto sperimentale finalizzato ad incrementare il livello di sensibilità analitica delle prove di laboratorio al per individuare livelli bassissimi di residui di antibiotici nei prodotti alimentari di origine animale”. “L’obiettivo del progetto è garantire una maggiore tutela del consumatore promuovendo, al contempo, le filiere agroalimentari lombarde. L’attività di campionamento non è ancora conclusa, ma gli esiti finora pervenuti sono stati favorevoli, non essendo stato riscontrato alcun residuo”. “Sono temi – aggiunge Moratti – che mi stanno molto a cuore, per questo ho chiesto all’Unità Veterinaria di avere report dettagliati sulle azioni avviate. Il progetto iniziato la scorsa primavera sulle filiere di carne, del latte e delle uova, ha l’obiettivo di tutelare la bontà del lavoro dei produttori lombardi che garantiscono la massima qualità e sicurezza alimentare. È un progetto che tra l’altro contrasta il pericolo di fake news spesso vengono veicolate, ma soprattutto garantisce genuinità e salute. L’obiettivo è garantire la sicurezza di quello che mangiamo, anche per scongiurare il rischio di epidemie trasmesse attraverso gli animali. I risultati che sono stati presentati sono davvero incoraggianti”. Il Ministero della Salute, tramite il sistema della REV e l’applicativo Classyfarm, ha elaborato un indicatore (DDD, Defined Daily Dose) che permette di quantificare il consumo di antibiotici e paragonare i diversi allevamenti. Per il settore dell’allevamento bovino e suino sono disponibili dati di DDD relativamente al biennio 2020-2021, mentre per il settore dell’allevamento avicolo, che si è mostrato particolarmente sensibile alla tematica AMR, sono disponibili dati sul consumo del farmaco già dal 2015.