Alla Bit i Panificatori Milanesi innovatori protagonisti con il “Pane del Mondo”
Milano – Si è conclusa con un successo oltre le aspettative, la presenza dell’Associazione Panificatori di Confcommercio Milano in Bit, la Borsa internazionale del turismo svoltasi dal 10 al 12 aprile. Da una stima relativa agli ingressi, sui tre giorni di manifestazione, è emerso come oltre il 70% dei visitatori che hanno visitato il Padiglione 4, quello che ospitava gli stand dedicati al mondo, siano passati dai Panificatori Milanesi di Confcommercio Milano. Il motivo è da riscontrare nella straordinaria curiosità che ha contraddistinto il “Pane del Mondo”. Un prodotto di alta qualità dell’arte panaria, che i Maestri Panificatori hanno pensato ed ideato come fosse una sorta di tratto comune che ha mosso i primi passi in occasione di Expo Dubai ed è giunto al grande pubblico in occasione di Bit. Un pane – fatto con farina di riso e curcuma per l’Asia, cacao per l’Africa, pomodoro per l’America, semola di grano duro e noci per l’Europa, fiore di pisello blu ed uvetta australiana per l’Oceania – che è stato apprezzato dal pubblico della Bit non solo per il suo gusto innovativo unico nel suo genere, ma anche per il messaggio che esprime: oltrepassare le barriere tra i popoli nell’ottica dell’affermazione di un valore prezioso: la pace. “Non abbiamo lanciato solo un prodotto di qualità – afferma il presidente dei Panificatori Matteo Cunsolo che, con orgoglio, insieme alla sua squadra, ha presentato in Bit il ‘Pane del Mondo’ – Oggi i Maestri Panificatori vogliono affermare il valore della pace e della cooperazione tra i popoli. Da mesi, stiamo provando ricette diverse e quando è stato trovato il mix ideale, abbiamo voluto portarlo al pubblico. In fiera tutti hanno mostrato una grande curiosità per il ‘Pane del Mondo’. Non solo per il piacere del palato, ma anche e soprattutto, per come lo abbiamo realizzato: intrecciandolo. Un abbraccio senza soluzione di continuità. Ecco, questo è ciò che chiediamo noi Panificatori: un mondo solidale che metaforicamente si abbracci, senza se e senza ma”.