Ventricelli (Confimi Edilizia) “Bene proroga termine lavori, ma sia estesa anche ai contratti tra privati”
Roma – “Gli aumenti delle materie prima e dell’energia non sono cause imputabili alle imprese edili e siamo soddisfatti che finalmente il Governo lo abbia riconosciuto in un decreto permettendo inoltre alle imprese di chiedere la proroga del termine per ultimare i lavori, i servizi o le forniture nel termine contrattualmente previsto” così Sergio Ventricelli presidente di Confimi Industria Edilizia commentando la misura inserita nel Decreto n°21 del 21 marzo 2022 recante “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”. Soddisfazione, certamente ma non mancano anche le amare considerazioni. “Si poteva e si doveva intervenire prima – precisa Ventricelli sottolineando le difficoltà della categoria – le nostre imprese infatti subiscono aumenti di prezzi folli da mesi. I ponteggi aumentano di settimana in settimana. I fornitori ormai fanno il prezzo quando la merce arriva, non quando facciamo gli ordini. La carenza di materiali obbliga a fare scorte, il che pure ha un costo. Senza dimenticare che questa iniziativa del Consiglio dei Ministri si riferisce esclusivamente agli interventi nel settore pubblico, tralasciando le numerosissime aziende che invece lavorano nel privato”. “E per loro?” s’interroga il presidente di Confimi Edilizia “Mica si può scaricare del tutto sui clienti gli aumenti dei costi” riflette. “Il bonus 110% per ora ha prodotto aumenti di costi perché si presta anche a speculazioni. Ma il problema vero è nel Codice degli Appalti, che pone troppi vincoli per cui non si possono velocizzare le procedure” sottolinea Ventricelli e in chiusura aggiunge “C’è una quantità di lavoro enorme, ma non si riesce a scaricarla a terra. È qui, che la politica deve intervenire, rapidamente e senza ulteriori indugi”