Sindacati inquilini: 22 marzo a Roma, superare il dramma abitativo

Sindacati inquilini: 22 marzo a Roma, superare il dramma abitativo

Milano – I sindacati degli inquilini di Milano partecipano al presidio nazionale indetto da Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Uniat, Unione Inquilini che si terrà il 22 marzo a Roma, per denunciare il dramma dell’emergenza sfratti a livello nazionale e presentare al ministero le proposte sindacali. Milano è nella Top 5 delle città europee che hanno registrato un maggiore aumento degli affitti nel  2021 con un aumento annuale medio del 14,45%. L’aumento costante dei valori di affitto  rappresenta dunque un elemento strutturale del mercato milanese che in assenza di interventi  regolatori pubblici e di risposte adeguate per i nuclei che non possono accedere al mercato  produce sfratti per morosità e dei pignoramenti dell’alloggio di abitazione e un costante aumento  delle espulsioni dei poveri dalla Città. Ottiene una casa popolare solo il 3% degli aventi diritto che hanno presentato almeno una domanda negli  ultimi anni. Inoltre il cambio di normativa ha rallentato ulteriormente le assegnazioni, infatti nel corso degli ultimi 4 anni  a fronte di 2.189 assegnazioni derivanti dalle code della precedente normativa (ERP) sono stati assegnati  solo 1.062 alloggi in seguito ai 3 avvisi SAP pubblicati. Le insufficienti assegnazioni non sono in questa fase  un problema derivante dall’assenza di alloggi da assegnare (anche se permane l’inadeguatezza rispetto al  bisogno). Analizzando i dati inseriti nei piani annuali emerge chiaramente che a fronte di un numero  significativo di alloggi ristrutturati, questi non sono stati assegnati alle famiglie in graduatoria. La Permane  inoltre l’esclusione di moltissimi nuclei familiari per motivazioni che non sono determinate dal bisogno  abitativo ma da norme discriminatorie e da interpretazioni restrittive. Infine è da segnalare il crollo delle  assegnazioni in emergenza con il passaggio dalle assegnazioni in deroga ai Servizi Abitativi Transitori (SAT). Con la ripresa definitiva degli sfratti da gennaio, si e’ fatta sempre più drammatica  l’emergenza abitativa a Milano. Ogni giorno 10 famiglie attendono la polizia che  verra’ a sfrattarle da casa. Al 31/12/2019 il Ministero degli Interni segnalava a  Milano 16.513 richieste di esecuzione degli sfratti. A queste occorre aggiungere circa 3.500 nuove convalide emesse dal Tribunale di  Milano dal 2020 ad oggi che erano state sospese per effetto dell’emergenza  sanitaria da COVID/19 per una cifra totale di 20.013 famiglie sottoposte a  provvedimento di sfratto. Il rincaro esponenziale di luce e gas a cui assistiamo in queste settimane, unito  all’aumento dei generi primari, renderà ancora più insostenibile il pagamento del  costo della casa già di per sè insostenibile per ampi strati della popolazione. La naturale conseguenza sarà l’aumento degli sfratti per morosità e dei pignoramenti  immobiliari. Ci sono oltre 7.000 case popolari sfitte di Comune e Aler che potrebbero essere  assegnate. Le assegnazioni avvengono con tempi ancora troppo lenti, a causa dei  vincoli imposti dalla l.r.n.16/2016 e dalle modalità con le quali viene fatta la verifica  dei requisiti per gli aventi diritto da parte del comune e di Aler. A seguito della pressante richiesta dei Sindacati Inquilini, finalmente il Comune ha  deciso di tenere aperto dal 24 marzo al 9 maggio il bando per le case popolari. Già in questi giorni moltissime famiglie che hanno peggiorato la loro condizione  abitativa, economica, sociale e sanitaria stanno presentando domanda. Per affrontare la drammatica emergenza abitativa abbiamo chiesto a comune e prefettura: strumenti adeguati per graduare l’esecuzione degli sfratti; l’istituzione presso il comune di una anità operativa dedicata all’emergenza abitativa; Assegnare gli alloggi temporanei in bvase alla data prevista per lo sfratto; più risorse per il contributo affitti; cessare subito ogni piano di vendita; predisporre nuovi programmi di recupero del patrimonio abitativo. Da Gennaio abbiamo avviato su questi temi un confronto con il Comune e la Prefettura. Siamo impegnati a ottenere politiche efficaci e strumenti concreti per la  gestione dell’emergenza sfratti alfine di impedire che centinaia di famiglie  restino sulla strada e/o senza risposte abitative dignitose. In ogni caso dichiariamo che se non arriveranno dal Comune e dal Prefetto  risposte efficaci in tempi brevi, riprenderemo tutte le iniziative di mobilitazione  necessarie.