A Milano il congresso degli oftalmologici lombardi

A Milano il congresso degli oftalmologici lombardi

Milano – Al via il   dove il 10 e 11 dicembre sono attesi oltre cento oftalmologi, ortottisti e infermieri da tutta la Lombardia, regione forte di una concentrazione unica in Europa di centri di eccellenza e di professionisti qualificati. “Quest’anno il congresso annuale della Società Oftalmologica Lombarda si occuperà di aggiornare gli specialisti Lombardi sulle nuove frontiere della chirurgia oculare – spiega il presidente SOL, Luca Rossetti – La nostra è una disciplina medico-chirurgica nella quale l’attività operatoria gioca un ruolo sempre più importante con volumi di attività enormi, spesso i più consistenti tra le diverse discipline. L’innovazione tecnologica corre veloce, per questo necessita di un aggiornamento continuo soprattutto in quei settori dove la tecnologia sempre più avanzata è parte integrante dell’attività e fattore fondamentale da cui dipendono gli esiti”. Tante le tematiche della chirurgia dell’occhio affrontate nella due giorni del Congresso SOL da un centinaio di relatori e moderatori nelle 7 sessioni di approfondimento e negli 8 corsi e sessioni pratiche WetLab: dalle nuove tecniche chirurgiche mini invasive per il glaucoma alla cataratta, l’intervento chirurgico più eseguito in oftalmologia, dal trapianto di cornea al trattamento intravitreale delle retinopatie fino alle ultime procedure di oftalmoplastica. “L’oculistica ha davanti a sé un futuro denso di cambiamenti ed innovazioni – afferma Luca Rossetti – L’innovazione tecnologica sta rivoluzionando il mondo dell’oftalmologia e la terapia chirurgica sarà sempre meno invasiva, più sicura e di rapida esecuzione. Diagnosi precoce e nuove tecniche chirurgiche possono salvare la vista anche nei casi più avanzati, ma a causa della pandemia si è registrato un calo delle visite oculistiche e degli interventi chirurgici salva vista che solo negli ultimi mesi abbiamo cominciato a recuperare grazie a un grande sforzo riorganizzativo. Con la nuova ondata però rischiamo di fermare i progressi fatti”. Gli Oftalmologi Lombardi lanciano quindi un appello: “La paura del Covid-19 non deve spingere le persone a rinunciare alla prevenzione e alla cura di malattie che causano la perdita della vista. Nei nostri Centri è possibile ricevere le terapie o fare accertamenti e interventi in totale sicurezza e in ambienti chirurgici purificati. A partire dai 40 anni è buona norma sottoporsi regolarmente a controlli oculistici così da poter scoprire e risolvere eventuali patologie nelle fasi iniziali quando ancora non presentano sintomi evidenti”. In Italia si stima che le malattie che minacciano la vista interessino oltre 6 milioni di persone mentre circa 4,5 milioni sono ipovedenti. Degenerazione maculare legata all’età, retinopatia diabetica, cataratta, glaucoma sono le cause principali. Numeri in continua crescita che nei prossimi dieci anni potrebbero raddoppiare anche a causa dell’aumento dell’aspettativa di vita e delle malattie croniche.

 

 

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