Qualità della vita: male Milano, malissimo Roma

Milano – La classifica 2016 di ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma sulla qualità della vita nelle città italiane cambia l’orizzonte. Lo studio prende in esame le 110 province italiane sulla base di 9 dimensioni: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita. Non basta, per avere un quadro affidabile vengono presi in considerazione anche 21 sottodimensioni e 84 indicatori di base. Dopo Mantova e Trento, in cima alla classifica ci sono Belluno (dall’ottava posizione), Pordenone (da terza a quarta) e poi Siena, Parma, Udine, Bolzano (ottava, in calo dalla seconda posizione dello scorso anno), Vicenza e Lecco. Agli ultimi posti, nell’ordine: Carbonia-Iglesias (100esima), Medio Campidano, Reggio Calabria, Imperia, Palermo, Caltanissetta, Trapani, Agrigento, Napoli, Siracusa e Crotone (nella posizione 110, l’ultima). Tra le grandi Milano conferma lo stop dell’anno scorso e arretra di 7 posizioni, piazzandosi al 56esimo posto. Se si considera la dimensione affari-lavoro e sicurezza-ambientale, Milano cede 18 posizioni e si attesta al 25esimo. Napoli è stabile su posizioni di coda, cede 5 posizioni e passa dal 103simo al 108esimo posto. A Roma, per la prima volta la qualità della vita è classificata come insufficiente, cedendo ben 19 posizioni. La capitale, nella dimensione affari -lavoro perde 15 posizioni e arriva al 67esimo posto, sul fronte criminalità scivola dal 102esimo al 106esimo posto, per il tenore di vita è 103esima ma era 94esima nel 2015.