Codice degli appalti e amministrazioni locali
Milano – Il Corriere della Sera scrive di Codice degli appalti. “ La proposta di legge di concorrenza è ancora in discussione, ma un aspetto sembra ormai consolidato – si legge -: si creerà più pressione sugli enti locali perché mettano a gara servizi pubblici come quelli sulla gestione dei rifiuti. II mondo dei monopoli comunali, se costosi e inefficienti, sarà meno incontrastato di prima. Il governo non proporrà l’obbligo per le amministrazioni di bandire gare d’appalto per la fornitura di servizi, anche perché la giurisprudenza europea autorizza gli affidamenti diretti e le attività «in house» (in «autoproduzione» ad opera di entità dei comuni o da questi controllate). Però nella proposta di legge di concorrenza viene introdotto un nuovo vincolo: se un’amministrazione assegna contratti di servizio, deve motivare all’Autorità garante della concorrenza e del mercato perché la scelta di non bandire una gara aperta ad altri conviene da un punto di vista economico, della qualità del servizio e dell’equilibrio fra costi e benefici. Per il comune di Roma per esempio non sarebbe facile difendere la scelta di privilegiare l’attuale filiera di gestione dei rifiuti. Dietro la legge di concorrenza c’è un’impostazione di fondo relativaménte nuova per l’Italia”.