Milano – Gruppo CAP e il Politecnico di Milano di nuovo insieme per accelerare l’innovazione e la ricerca del sistema idrico integrato e formare alte professionalità in grado di rispondere con le maggiori competenze alle importanti sfide in tema di transizione energetica. Dalla ricerca sui processi innovativi per il trattamento dei microinquinanti o a quello termico dei fanghi, dall’applicazione dell’intelligenza artificiale sui sistemi operativi di customer service fino allo studio dei processi di Energy Management nel servizio idrico integrato, passando per l’applicazione delle tecnologie più avanzate per la disinfezione fino ai processi di digitalizzazione e informatizzazione indispensabili per la nascita delle smart city: sono solo alcuni dei tanti ambiti di applicazione e studio oggetto dell’accordo in vigore fino ad aprile 2024, tra il gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano e l’Ateneo milanese, riferimento internazionale negli studi di ingegneria, architettura e design. “Le utilities sono chiamate a grandi sfide cui dobbiamo rispondere con lungimiranza e assoluta preparazione, commenta Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato della water utility. Per i prossimi 10 anni in CAP abbiamo previsto 1.330 milioni di euro di investimenti per realizzare il Green New Deal, master plan per lo sviluppo sostenibile del territorio della Città metropolitana di Milano. Il PNRR ha destinato al settore 3,5 miliardi di euro del budget di spesa che dovremo saper investire al meglio. Progetti ambiziosi che richiedono know how di alto profilo e gestione industriale avanzata dei servizi che avranno sempre più connessione tra loro come l’acqua e il recupero di materie prime dai rifiuti. La partnership con il Politecnico avrà un impatto significativo non solo da un punto di vista tecnico-scientifico, ma sarà importante per consolidare il nostro ruolo di solution provider”. “La gestione e l’innovazione del sistema idrico rappresenta da anni una sfida complessa e articolata su molti fronti, da quello tecnico a quello economico e sociale. A questi risponde il Politecnico di Milano mettendo a disposizione competenze che vanno dalla formazione alla ricerca di alto livello, commenta Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano. Competenze che stanno al centro di un accordo che intende cogliere le opportunità messe in campo dal PNRR in termini di sviluppo sostenibile. È questo uno dei maggiori ambiti di crescita e di investimento per le economie locali e per il Paese”. L’accordo nasce dal desiderio comune di sviluppare iniziative congiunte di formazione, ricerca e innovazione e rappresenta lo strumento per cogliere opportunità reciproche in un clima di open innovation e sharing knowledge di prim’ordine per il ruolo che i due partner hanno nel loro settore di riferimento. La sinergia prevede innanzitutto lo sviluppo di programmi di ricerca, innovazione e sperimentazione in 6 ambiti di riferimento, tra cui progetti di economia circolare, inclusa la trasformazione dei fanghi in nutrienti e chemicals (ad es. fosforo e azoto); la trasformazione digitale applicata alle infrastrutture di rete; lo sviluppo di tecnologie innovative in ambito “operations ed energy management”; lo sviluppo di metodologie di “building information modeling” (BIM) ovvero la modellizzazione tridimensionale delle infrastrutture, le tecnologie innovative per la gestione dell’acquedotto e la depurazione, la ricerca applicata per il trattamento degli inquinanti emergenti. Parallelamente, anche la formazione occuperà un posto di primo piano: verranno valutate di volta in volta iniziative di formazione per i profili che lavorano in CAP con i docenti dell’Ateneo e attività di formazione per gli studenti del Politecnico presso le sedi, gli impianti e le strutture dell’azienda, compresi i tirocini curriculari e lo sviluppo di tesi di laurea. L’accordo si spinge oltre: la collaborazione instaurata con il Politecnico di Milano potrà estendersi alla partecipazione congiunta a bandi nazionali e internazionali di finanziamento per la realizzazione di progetti di ricerca di interesse comune. L’accordo sottoscritto nasce da un passato di simbiosi e collaborazioni di successo tra la water utility e l’Ateneo milanese che ha in PerFORM WATER 2030 un precedente importante. Si tratta della prima piattaforma italiana di ricerca e sperimentazione, il cui capofila è stato proprio CAP, nato per affrontare le sfide del servizio idrico integrato. Caratterizzato da un network di 8 realtà industriali e 3 fra università e centri di ricerca tra cui Il Politecnico di Milano, per 30 mesi e con un approccio multidisciplinare, le 8 realtà hanno lavorato fianco a fianco su quelli che sono oggi i settori strategici del sistema idrico integrato: la qualità dell’acqua, il recupero di energia e risorse in ottica di economia circolare, l’analisi dei costi e della tariffazione.
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