Confindustria, lavoro: introvabili 318mila diplomati

Confindustria, lavoro: introvabili 318mila diplomati

Roma – Secondo una ricerca del Centro studi di Confindustria, sarebbero “introvabili 318mila diplomati pari al 28% degli ingressi previsti” al lavoro (sulla base di dati 2020).  Le “difficoltà di reperire diplomati segnalate dalle imprese” sono per il 48% legate alla carenza di competenze e per il 43% alla carenza di offerta.  La carenza di competenze come difficoltà delle imprese ad assumere è più alta nel settore ‘turismo, enogastronomia e ospitalità’ (56,4%), poi anche per ‘elettronica e elettrotecnica’ (54,5%), ‘amministrazione, finanza, marketing’ (52,3%), ‘grafica e comunicazione’ (48,6%), ‘chimico, materiali e biotecnologie’ (43,7%). “Il sistema produttivo assume i diplomati di tipo professionalizzante”, la cui disponibilità “ha accompagnato il processo di industrializzazione della nostra economia dalla fase di ricostruzione del dopoguerra fino al miracolo economico ed al conseguente processo di convergenza dell’Italia rispetto alle principali economi avanzate”; è il tema dell’approfondimento del CsC che evidenzia: “La quota dei diplomati di tipo professionalizzante sul totale dei diplomati era il 60% negli Cinquanta ed ha toccato il punto massimo assoluto (77,5%) durante il boom economico degli anni Settanta”; quanto ad oggi, invece, dal grafico degli economisti di via dell’Astronomia si vede che la quota è ai minimi, appena sopra il 50%.

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