Milano – Il Consiglio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano all’unanimità ha votato di sostenere il progetto di legge (PDL) 2775 depositato alla Camera dei Deputati e scritto dal Prof. Pietro Ichino riguardante la Sanità Integrativa. Il PDL riguarda la riforma dei rapporti tra medico, paziente e fondi assicurativi sanitari che nel tempo hanno visto nascere distorsioni a vantaggio sempre più di questi ultimi e a svantaggio del cittadino/consumatore. “Il problema è divenuto socialmente rilevante negli ultimi anni proprio nel settore delle Professioni sanitarie – rileva il dott. Roberto Carlo Rossi, Presidente OMCeOMI – Per effetto di una disciplina fiscale fortemente incentivante si è notevolmente diffusa la contrattazione aziendale con misure di “welfare aziendale” che frequentemente comprendono forme di assistenza sanitaria integrativa a favore dei lavoratori, con copertura del costo della polizza assicurativa a carico dell’impresa datrice di lavoro, mediante convenzione con una compagnia assicurativa. Nel tempo il mercato delle polizze assicurative ha assunto un carattere oligopolistico (5 compagnie assicurative raccolgono il 75,39% dei premi del mercato italiano) il che, di fatto, ha introdotto un vulnus importante del principio della libera scelta del medico da parte del paziente”. “Infatti”, prosegue il dott. Andrea Senna, Vice Presidente dell’Ordine e Presidente della Commissione Albo Odontoiatri di Milano, “contratti che vengono stipulati in convenzione diretta non prevedono la possibilità da parte del paziente di integrare l’onorario del medico, portandolo a dover scegliere solo quel Professionista che accetta la tariffa di rimborso imposta dal fondo, spesso molto bassa e che può non permettere al medico di proporre eventuali presidi terapeutici più all’avanguardia e/o maggiormente indicati per quello specifco caso”. Appare del tutto illegittimo inoltre, continua Senna, riconoscere un rimborso differente per la medesima prestazione a medico con convenzione diretta rispetto a medico con convenzione indiretta, inducendo di fatto il cittadino a scegliere solo il Professionista convenzionato direttamente con il fondo. “Il Consiglio dell’Ordine ha ritenuto che le criticità sopra esposte siano in aperto contrasto con il Codice deontologico e, soprattutto, contro l’interesse del cittadino/consumatore”. Tutte queste criticità vengono superate dalla proposta di legge sopramenzionata che va a rimarcare diritti fondamentali a tutela del paziente “ed è per questo motivo che auspichiamo vi sia una convergenza bipartisan a sostegno di essa” concludono Rossi e Senna.