Roma – Con una intervista sul Corriere Della Sera il segretario della Cisl, Annamaria Furlan, offre una lettura positiva dell’incontro col Governo sulle pensioni. “È stata una riunione molto costruttiva. Siamo partiti col piede giusto”, “l’incontro arriva dopo che insieme come Cgil, Cisl e Uil abbiamo presentato al governo una piattaforma e chiesto l’apertura formale di un confronto, mobilitandoci. Ma la soddisfazione deriva anche dalle cose che il ministro ci ha detto, a partire dall’affermazione che la questione previdenziale non si esaurisce nelle compatibilità economiche, ma c’è anche una compatibilità sociale da rispettare. È quello che diciamo noi”. Sulle proposte Furlan è chiara “sui lavori usuranti è assurdo, per esempio, che l’edilizia non sia compresa. Più in generale, diciamo che tutti i lavoratori devono poter andare in pensione quando hanno compiuto 62 anni d’età oppure 41 di contributi. E senza penalizzazioni”. “Certo, se uno mi dice che su una pensione di mille euro bisogna tagliare il 12%, è chiaro che dico di no, proprio perché, come ha detto Poletti, ci deve essere una sostenibilità sociale. Questo deve essere l’approccio, ripeto, così come mi pare giusto che il governo voglia distinguere in base al reddito di chi va in pensione e rispetto alla condizione di uscita, nel senso che un conto è se si sceglie volontariamente di lasciare il lavoro prima, un altro se è l’azienda che ti manda a casa. Noi affronteremo la discussione col governo senza preclusioni”, spiega il segretario della Cisl.