Confronto Sala-Bonini (Cgil): risorse Recovery per Milano, lavoro pubblico di qualità

Milano – Confronto senza rete tra Beppe Sala e Massimo Bonini (con Fabrizio Barca) sul futuro di Milano. Il sindaco ha intrecciato i temi dell’emergenza pandemica con la necessità di disegnare una fuoriuscita credibile per la città. Sala ha fatto cenno alle risorse del Recovery faund, perché “serve un chiarimento col governo, noi abbiamo presentato tanti progetti ma servono linee guida chiare”. Tenuto conto che “prima di metà dell’anno prossimo i fondi non arriveranno”. Sala ha dato una interpretazione dell’intervento finanziario dell’Unione europea come “l’araba fenice, dove ognuno vuole la sua parte ma occorrono regole chiare”. E su questo tema ha informato di un’iniziativa promossa dai sindaci delle grandi metropoli europee (Milano compresa): “Questa mattina ho inviato una lettera a Ursula von der Leyen perché una parte dei fondi del Recovery venga affidata alle grandi metropoli. A Bonini propongo (in questo ambito ndr) di realizzare un patto triennale per il lavoro”, in grado di dare spazio alle nuove generazioni nel pubblico impiego. Bonini rispondendo ha confermato la necessità di dotare i quartieri della città di nuove strutture di servizio, “serve una uova socialità, per favorire l’inizio di un percorso destinato a creare lavoro pubblico di qualità, con assunzioni, magari inizialmente con contratti a termine ma con la prospettiva di durare per sempre. Servono medici, infermieri, assistenti sociali, al servizio delle persone tra le più fragili. Quando penso ai servizi sociali nelle periferie, sicurezza compresa, mi convinco che sono tutti investimenti che hanno una solida prospettiva”. Poi il segretario della Cgil ha risposto alla sollecitazione di Sala: “Mi fa piacere che il sindaco parli di co-progettazione con le parti sociali. Ci serve una visione comune però, per cominciare a lavorare assieme”. “Va recuperato con la contrattazione anche il tema smart working, va consolidata la socialità del lavoro. Serve un lavoro di qualità, meno precario. Di tutto questo vogliamo discutere col comune. Lavoriamo in sinergia sulla città metropolitana anche coi comuni piccoli, perché il rischio è di abbandonarli al loro destino”.