Acri-Ipsos: effetto Covid, meno consumi, piu’ risparmi

Acri-Ipsos: effetto Covid, meno consumi, piu’ risparmi
ROMA – La crisi Covid taglia i consumi e spinge il risparmio degli italiani che possono permetterselo mentre persiste comunque una parte in gravi difficolta’. E’ quanto emerge dalla ricerca AcriI-Ipsos in vista della giornata del risparmio dove si sottolinea comunque come la gran parte (63%) prediliga la liquidita’. Come spiega il presidente Acri Francesco Profumo “c’e’ una grande polarizzazione fra gli italiani” e “questo aumento del risparmio non accresce gli investimenti e non e’ un motore di sviluppo”. E cosi’ cresce “la percentuale di italiani che si identifica con chi risparmia senza troppe rinunce (58%) e che guarda con soddisfazione agli ultimi 12 mesi, periodo durante il quale e’ accresciuto il proprio accantonamento di riserve”. Aumenta inoltre la percentuale di famiglie che dichiarano di essere state colpite dalla crisi riguardo al lavoro ed aumenta cosi’ il divario economico. Nel 2020 il 27% del campione contro il 23% dell’anno precedente ha dichiarato di essere stato colpito (il 13% in maniera grave come la perdita del posto del lavoro o la mancanza di stipendio). Il clima degli italiani nei confronti dell’economia e del risparmio, si legge nella ricerca, “e’ caratterizzato da evidenti contraddizioni. Da una parte si rileva una ritrovata serenita’ e fiducia rispetto alla propria situazione economica, dovuta al senso di tranquillita’ indotto dal largo incremento del numero di risparmiatori e, forse, da un ridimensionamento delle aspettative”. “D’altra parte, e’ diffusa una preoccupazione generalizzata circa i destini del Paese e del mondo, che induce molta cautela sia nel consumo, che nell’investimento. In questo contesto si acuiscono le differenze: una quota significativa di italiani, seppur minoritaria, sta velocemente riducendo la propria capacita’ di resistere alle difficolta’, mentre altri la stanno migliorando”. L’accumullo di risparmio consente, a un numero crescente di italiani, di mettersi al riparo da spese impreviste: l’82% non avrebbe problemi a far fronte, con mezzi propri, a spese impreviste pari a 1.000 euro e il 42% qualora queste spese fossero pari a 10.000, euro dato in crescita di 8 punti percentuali rispetto a 3 anni fa. Del resto, la contrazione dei consumi, soprattutto quelli legati al fuori casa e al divertimento, ha consentito di incanalare le entrate verso il risparmio senza incorrere in troppi sacrifici: infatti il sacrificio e’ stato “a monte”, e le rinunce non sono quindi state dettate, in larga misura, da motivi economici. Gli estensori della ricerca ammoniscono comunque come ” accanto a questo sentiment maggioritario, esiste una minoranza che si trova in una situazione ancor piu’ complessa che in passato, sia per i consumi, che per le possibilita’ di risparmio. Sono coloro che stanno pagando la crisi attuale e le code della precedente, e che rischiano di essere sempre piu’ marginalizzati: vivono la situazione con crescente ansia, perche’ non intravedano vie d’uscita”.