Milano – Un altro colpo basso per i 9mila centri di controllo privati che, dopo aver incassato la scelta del Ministero dei Trasporti di applicare le proroghe europee in ambito revisioni (Italia unico stato europeo ad accogliere in toto le disposizioni del Regolamento UE 2020/698), vedono profilarsi ulteriori misure governative a danno delle loro attività. “È sconcertante quanto sta avvenendo in questi mesi riguardo alla revisione dei veicoli. Ministero e Motorizzazione continuano ad ignorare la situazione critica di un settore privato che garantisce ogni anno la sicurezza sulle strade del 95% delle autovetture” – afferma il Presidente CNA Lombardia Daniele Parolo – “In questo momento la totalità delle imprese del settore e la sicurezza dei cittadini vengono messe in secondo piano per dar fiato ad un apparato statale in pesante affanno da anni”. Luciano Castellin, Presidente dell’Unione Servizi alla Comunità di CNA Lombardia, commenta duramente la proposta emendamentaria a firma M5S (DL Semplificazioni), già approvata in prima lettura al Senato: “Non è accettabile assistere al progressivo smantellamento di un settore che da più di vent’anni è al servizio dello Stato e dei cittadini. Se l’emendamento 49.16 dovesse arrivare al termine dell’iter legislativo, gli ispettori che abbiamo formato a nostre spese verrebbero impiegati per sopperire all’inefficienza degli uffici della Motorizzazione”. I dati CNA al 30 giugno 2020 già parlavano di 1.971.522 revisioni mancanti all’appello, un buco negli introiti pari a 131.855.391 euro complessivi, di cui 20.148.955 di mancato gettito erariale (IVA).