Voucher, Cia Toscana: serve di più per regolarizzare il lavoro (2)

Firenze – “Abbiamo ottenuto, nel tempo le semplificazione per i lavoratori che non svolgono più di 50 giornate nella stessa azienda ma si tratta di un risultato non sufficiente – ha aggiunto Brunelli – Questi sono tra i principali temi che riguardano il lavoro agricolo e ai quali guardiamo con la massima attenzione. Queste sono le nostre battaglie”. Cia ha da sempre, spiega ancora la nota, “coerentemente, sostenuto i voucher – nonché contribuito alla loro introduzione – attribuendo ad essi la funzione per la quale sono stati concepiti ovvero essere uno strumento di regolamentazione semplificata e quindi di emersione di tipologie di attività occasionali e marginali svolte in agricoltura da figure non professionalizzate”. “È per questa ragione che Cia non ha condiviso le modifiche, sempre più restrittive e contrarie ai principi della semplificazione, che si sono via via operate negli anni sui voucher fino alla loro definitiva eliminazione nel 2017, sostituiti, nello stesso anno, con il contratto a prestazioni occasionali. Come dice la parola stessa si tratta di un contratto vero e proprio, che ha un iter burocratico complesso ed incompatibile con le esigenze, in termini di tempistica, delle aziende agricole. Prova ne è stato lo scarso o quasi nullo utilizzo di tale strumento nel settore agricolo”.