Inceneritori: Lombardia, Sblocca Italia ci penalizza

Milano – “La progressiva dismissione degli impianti di incenerimento piu’ vecchi, come il caso di Busto Arsizio, nel varesotto, e quello di Cremona, e’ prevista nel Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato dalla Lombardia. Purtroppo, e lo sa bene anche la consigliera regionale Iolanda Nanni, il quadro normativo nazionale e in particolare lo ‘Sblocca Italia’ con l’articolo 35 sta avendo pesanti ricadute in termini programmatori e ambientali soprattutto per Regioni virtuose come la nostra”. Cosi’ l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Svilupo sostenibile Claudia Terzi ha risposto, oggi, in Sesta commissione, all’interrogazione delle opposizioni sulla possibilita’ di verificare e promuovere un piano di riconversione tecnologica dell’inceneritore di Parona Lomellina (Pavia) da impianto di recupero energetico a impianto di trattamento meccanico biologico per il riuso/recupero dei rifiuti, a fronte anche della crisi che sta colpendo la azienda di gestione. “Oggi anche i nostri impianti piu’ obsoleti con questa normativa statale scellerata possono andare a trattare rifiuti provenienti da fuori regione vanificando, di fatto, anche le priorita’ di trattamento delineate dalla pianificazione regionale. Le indicazioni del Piano regionale hanno, infatti, come obiettivo quello di indirizzare i flussi di tali tipologie di rifiuti – spiega Terzi – al recupero energetico, riducendo il piu’ possibile il conferimento in discarica, nel rispetto della gerarchia comunitaria sulla gestione dei rifiuti che considera lo smaltimento in discarica come ultimo destino possibile”. “Come Regione – conclude l’assessore – abbiamo presentato un articolato ricorso contro l’articolo 35. Nel frattempo, la Corte Costituzionale ha definito illegittimo l’obbligatorieta’ di accordo tra le Regioni da noi introdotta per trattare i rifiuti provenienti da fuori”.