Verona – L’Italia produce il 40% di stufe, caminetti e caldaie vendute nel mondo. Sul territorio nazionale sono in uso 11 milioni di impianti a legna, di cui solo il 10% ha meno di 7 anni, il 50% ha tra gli 8 e i 17 e il 40% è più vecchio di 18 anni. Ed è italiano l’evento fieristico numero uno al mondo in fatto di impianti e attrezzature per produrre calore ed energia dalla combustione della legna. Un salone internazionale biennale, Progetto Fuoco, al via mercoledì 21 febbraio e giunto all’11ª edizione alla Fiera di Verona, con 800 espositori da 40 Paesi (+5% sul 2016), 300 dei quali stranieri, 7 padiglioni per un totale di 115.000 metri quadrati espositivi e con 300 impianti funzionanti, tra stufe e camini. Si tratta di una rassegna leader, in grado di attrarre nel 2016 oltre 70.000 visitatori in cinque giornate. Dal 21 al 25 febbraio, quindi, saranno presenti tutti i principali marchi di stufe e caminetti d’Europa e oltre 150 produttori di pellet e biocombustibile legnoso. Presentata oggi in Fiera a Verona, la mostra si rivolge agli specialisti del settore che operano nel privato e nel pubblico, ma anche ai progettisti e ai consumatori finali, alla ricerca delle ultime novità tecnologiche e stilistiche della più completa gamma di impianti, prodotti e accessori del comparto. “Progetto Fuoco – ha detto il presidente della Fiera di Verona Maurizio Danese – si conferma una piattaforma di business per le imprese, e una vetrina importante per un settore che può contribuire allo sviluppo moderno del Paese, in chiave di una sostenibilità ambientale che non è più soltanto un fatto culturale, ma un driver di crescita economica globale”. “Il punto di forza di Progetto Fuoco – ha poi commentato il direttore generale della Fiera di Verona, Giovanni Mantovani – è anche quello di essere un salone ad altissimo tasso di internazionalità, con espositori da 38 nazioni e buyer attesi da 70 paesi. Quest’anno, Veronafiere in collaborazione con ICE-Agenzia ha investito in particolare sull’incoming di delegazioni commerciali da Spagna, Francia, Germania, Gran Bretagna e Paesi scandinavi, ma anche da nuove aree di interesse quali Polonia, Russia, Grecia e paesi Baltici”.