Roma – L’analisi di Nomisma sul terremoto Brexit è pesante. L’istituto parla di “scossone all’economia” nazionale. “Per l’Italia il Regno Unito pesa per il 5,4% dell’export, quasi tutto e’ composto da prodotti del manifatturiero. Considerando i singoli comparti, si va dal minimo di 0,2% del tabacco al massimo del 13% delle bevande e del 10% dei mobili”, dicono il managing director Andrea Goldstein e lo junior consultant Luca Incipini. La Brexit potrebbe influire pesantemente anche sul turismo, visto che il Regno Unito occupa e’ al quarto posto tra i mercati di provenienza nel 2014 (3,1 milioni di arrivi). Potrebbero esserci conseguenze infine anche per i flussi migratori: gli italiani nel Regno Unito sono 210 mila, secondo l’Aire, ma potrebbero essere piu’ del doppio se si considera che molti non si inscrivono ai registri.