Cultura: nasce la macroregione, con Lombardia, Piemonte e Svizzera

Milano – Oggi conferenza stampa a ‘Un anno di Abbonamento Musei Lombardia Milano’ coi risultati dell’iniziativa e le novita’ in programma, a partire dall’integrazione in una Card unica dell’Abbonamento Musei Lombardia Milano e Torino Piemonte a partire da dicembre 2016. Insieme il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni e il collega del Piemonte, Sergio Chiamparino. “Festeggiamo un anno di grandi successi, come i numeri dimostrano. La collaborazione con il Piemonte viene rafforzata e vogliamo estendere l’iniziativa anche ad altre Regioni, partendo dalla Liguria. E’ un progetto ambizioso, che pero’ stiamo realizzando”. Dal 19 maggio ad oggi (aggiornamento al 12 giugno
2016), le Card vendute sono circa 14.480, per un totale di circa 37.671 ingressi registrati (2,5 per tessera), dei quali 5.658 reiterati (15,03 % del totale). 102 i musei che hanno aderito: 29 a Milano e 73 distribuiti nelle altre province lombarde. I tre musei piu’ visitati grazie all’utilizzo dell’Abbonamento Musei sono stati le Gallerie d’Italia di Piazza Scala a Milano, il Museo Poldi Pezzoli e la Pinacoteca Dell’Accademia Carrara di Bergamo. L’Abbonamento Musei Lombardia Milano ha inoltre varcato i confini nazionali grazie all’accordo con due musei ticinesi, il MASI di Lugano e la Pinacoteca Züst di Rancate, nei quali si potra’ entrare a tariffa scontata esibendo la propria tessera. Il presidente lombardo, ha osservato che la Lombardia e le altre regioni italiane “hanno un patrimonio culturale immenso”, che non sempre si riesce a far conoscere come meriterebbe. L’esempio portato e’ quello della via Francigena, “straordinaria ma poco conosciuta a differenza del Cammino di Santiago” e dei siti Unesco. “In Lombardia – ha evidenziato – ne abbiamo 10 su 51 presenti in Italia, ma pochi cittadini, soprattutto fra i giovani, li conoscono. Per questo stiamo investendo molto sulla cultura, per valorizzare il nostro enorme patrimonio, ma anche per sviluppare attivita’ collegate e fare in mondo che i territori possano coglierne le ricadute economiche”.