Assemblea Nordovest Legacoop Produzione e Servizi

Assemblea Nordovest Legacoop Produzione e Servizi

Milano – Un comparto strategico per l’economia e l’occupazione del Nordovest, quello di produzione e servizi, che comprende settori come il manifatturiero, la logistica e il trasporto merci, la filiera delle costruzioni, ma anche ristorazione collettiva, multiservizi e pulizie, trasporto persone, igiene ambientale e servizi alle imprese. 246 le cooperative attive con un valore di produzione di 941.000.000 euro e 10.230 occupati nel 2022, dati che risultano in crescita per il 2023 con una variazione del +2,8 per il fatturato e di +3,6% in termini di addetti. È quanto emerso nel corso dell’Assemblea congressuale area Nordovest di Legacoop Produzione e Servizi “Visioni. Per la qualità del lavoro cooperativo” che ha visto riunite per la prima volta questa mattina a Milano, presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, le cooperative del macrosettore di Legacoop Liguria, Legacoop Lombardia e Legacoop Piemonte. L’appuntamento è stato l’occasione per condividere come macroarea le criticità di questi anni, comunque difformi nei vari comparti: ad esempio la Lombardia gode e soffre il rapporto con l’estero perché se da un lato i servizi, in particolare ad esempio turismo, ristorazione e trasporti, danno segnali confortanti, il comparto manifatturiero sembra soffrire a causa della forte dipendenza dai mercati esteri. Pesa, a livello di produttività, la terziarizzazione, con comparti in cui la produttività addirittura scende. La Lombardia ha però una dinamica media migliore rialzata dal peso dei comparti innovativi. Questi alcuni dei dati emersi dall’indagine sullo stato dell’economia del nord-ovest presentata durante la mattinata da Giuseppe Russo, Direttore centro di ricerca e documentazione Luigi Einaudi. Il Nord-ovest italiano produce oggi il 33% del Pil nazionale e insieme al Nord-Est ne rappresenta il 56%. Tuttavia, nonostante sia storicamente la macroregione più sviluppata d’Italia, il suo Pil risulta comunque in declino, come in tutta l’Eurozona. L’occupazione nel settore è invece stabile o in lieve crescita, ad esempio in Lombardia, ma tra qualche anno la minaccia sarà di tipo demografico. Nel Nord Ovest nel complesso la generazione che entra nelle forze di lavoro potenziali è di 758 mila persone (in 5 anni) contro i 952 mila che escono: una situazione preoccupante con un ammanco di circa 40 mila forze lavoro all’anno, numeri destinati a peggiorare già nel 2033. Nel 2043 solo nel Nord-Ovest mancheranno circa 120 mila persone all’anno. Altro elemento che emerge è la rarefazione dei prestiti bancari nell’economia del Nord Ovest: i prestiti bancari di sistema all’economia del nord ovest scendono infatti da 86 a 61 miliardi nei 25 anni dal 2011 al 2024 e oggi si trovano ancora a 3 miliardi sotto il livello pre-pandemico. In controtendenza in Lombardia solo i settori TLC, servizi, ICT e chimica. Per quanto riguarda l’export crescono l’alimentare e l’aerospazio e restano forti i macchinari. Il tessile invece in flessione, mentre resiste l’automotive che vive però una crisi a livello strutturale e globale. Grande attenzione durante l’assemblea è stata data al tema della sicurezza e della qualità del lavoro all’interno delle cooperative oltre che a quello della legalità. Nell’occasione Legacoop Lombardia ha condiviso con le altre realtà regionali l’importante progetto del Protocollo d’Intesa per la legalità dei contratti di appalto nel settore della logistica firmato a luglio in Prefettura a Milano. Come ha dichiarato il Presidente di Legacoop Lombardia Attilio Dadda: “Il settore della logistica è centrale nell’economia italiana e la Lombardia è al primo posto tra le regioni d’elezione del settore. Obiettivo principale del protocollo è la marginalizzazione delle pratiche antigiuridiche come fattore cruciale di uno sviluppo del settore solido e di lungo periodo garantendo trasparenza e migliorando le condizioni di lavoro e i servizi offerti. Centrale in tal modo il contrasto a condotte di intermediazione illecita e di sfruttamento dei lavoratori, all’illegalità in materia tributaria e contributiva. Il Protocollo, siglato a Milano, può rappresentare un modello da replicare nelle altre regioni”. “Oggi abbiamo bisogno di uscire dalla matrice del ‘900 che ci legava ai territori, insieme abbiamo più valore aggiunto e dobbiamo misurarci e impegnarci non tanto a livello regionale, ma nazionale e soprattutto a livello europeo, accantonando visioni di matrice settoriale e territoriale. La cooperazione deve interpretare un ruolo nell’attualità e può farlo solo attraverso nuove alleanze in visione extraterritoriale e trovando la forza di occupare spazi utili nella visione cooperativa” ha dichiarato Attilio Dadda, Presidente di Legacoop Lombardia.”In questo senso diventa fondamentale il ruolo e la forza della rappresentanza, che può fare la differenza nel rapporto con le istituzioni. Alcuni temi come la legalità e l’equità dei salari, valori che fanno parte del patrimonio del movimento cooperativo, non possono infatti essere affrontati singolarmente dalle cooperative. Ne è un esempio il protocollo per il settore della logistica, che ci ha permesso di mettere in mano alle nostre imprese un differenziale nei rapporti istituzionali che non ha eguali. Oggi è fondamentale sperimentare qualcosa in più contro una visione politica che non ci aiuta spesso. È necessario capire su che modello di sviluppo basarci per risolvere le disparità che stiamo creando, per questo dobbiamo essere un importante interlocutore. È un terreno scivoloso ma che dobbiamo tornare a occupare anche e soprattutto attraverso la partecipazione pubblica dei singoli. Possiamo svolgere quello che in passato hanno fatto banche di credito cooperative o le cooperative di consumo e abitanti, ovvero coinvolgere singoli cittadini che condividevano una visione a mettere ognuno un pezzettino per la comunità. E dobbiamo farlo in tutte le aree in cui vi sono disuguaglianze, anche di accesso alle opportunità, anche in assenza di interculturalità. Spesso non si ha percezione di come l’economia sociale possa rappresentare un pilastro per lo sviluppo della comunità sia a livello di occupazione che di investimenti e di come la cooperazione possa e debba avere un ruolo fondamentale per la promozione del cambiamento sociale” “Il settore Legacoop Produzione e Servizi ha le potenzialità per diventare centrale nella programmazione dei prossimi anni sulle politiche di sviluppo delle regioni e dei territori per le sue capacità intrinseche di creare filiere, ecosistemi produttivi e per la sua capacità di dialogo. Se questi elementi riusciranno ad essere rafforzati con una altrettanta capacità di coordinamento delle tre associazioni regionali, potremmo portare un ulteriore valore aggiunto. Compito nostro è sicuramente quello di condurre le cooperative a questa politica di integrazione dell’area Nordovest che è naturalmente e storicamente un quadrante economico integrato. Significativo aver fatto la prima assemblea delle tre regioni” ha sottolineato Mattia Rossi, Presidente di Legacoop Liguria. “Il Nord-ovest è una delle aree geografiche più significative dell’economia italiana anche grazie al ruolo strategico che ha giocato, gioca e continuerà a giocare nella logistica e nella filiera degli approvvigionamenti dell’UE. Strategico perché al centro del corridoio mediterraneo, fatto che per il tessuto produttivo è un’opportunità unica di crescita, in cui la capacità di competere e stare sul mercato sarà determinata dall’abilità di innovazione e dalla possibilità di raggiungere un livello dimensionale adeguato per le economie di scala. In questo scenario il ruolo della cooperazione può essere il motore per rafforzare la competitività e favorire la crescita imprenditoriale: i nostri consorzi possono diventare lo strumento per mettere in rete le Pmi del Nord Ovest favorendo la possibilità di acquisire competenze e intercettare mercati che altrimenti sarebbero preclusi. Il mondo cooperativo è in grado di garantire adeguati profili professionali e strumenti per governate il ricambio generazionale in un contesto di inverno demografico e invecchiamento della popolazione. Molte imprese del Nord-Ovest hanno una lunga storia che rischia di venire compromessa se non si è in grado di assicurare il passaggio di testimone. Lo strumento dei workers buyout, l’intergenerazionalità e il principio della porta aperta propri della cooperazione possono aiutare a conservare il tessuto produttivo, a tramandare le competenze e a costruire un ponte di cittadinanza tra vecchi e nuovi lavoratori provenienti da aree del mondo differenti” ha affermato Dimitri Buzio, Presidente di Legacoop Piemonte. L’Assemblea si è infine conclusa con un confronto sulle sfide prioritarie da affrontare e i driver di crescita su cui puntare per rimanere competitivi e potenziare il proprio ruolo economico: innovazione e digitalizzazione, sostenibilità e transizione ecologica, internazionalizzazione e potenziamento dell‘export, formazione e valorizzazione del capitale umano, e non da ultimo una maggior capacità di attrarre investimenti.