Conflavoro: dossieraggi e sicurezza valgono 7 miliardi
Roma – In Italia, il settore della sicurezza rappresenta una realtà in continua espansione, con oltre 3.600 aziende e 245mila lavoratori, per un fatturato totale di oltre 7 miliardi di euro, in aumento del 16% nell’ultimo triennio. Sono i dati elaborati dal Centro Studi di Conflavoro, diretto dal consulente del lavoro Sandro Susini. Oltre il 52% del fatturato prodotto proviene dalle aziende di vigilanza privata, il 29% dalla cyber security, il 12% dalla vendita e installazione dei sistemi di sicurezza e l’7% dalle investigazioni. Le aziende sono dislocate in tutto il Paese con una forte concentrazione nel Sud Italia per il 51%, al Nord per il 28% e al Centro per il 21%. Secondo l’indagine del Centro Studi di Conflavoro, il solo settore delle investigazioni private è cresciuto dell’8.5% nell’ultimo triennio, raggiungendo i 6.500 soggetti in possesso di licenza per esercitare l’attività, di cui il 52% al Nord, il 32% al Centro e il 16% al Sud. L’occupazione supera abbondantemente le 92mila unità, inclusi molti operatori che sono già impiegati in altri settori, come banche, poste e forze dell’ordine. I servizi più richiesti alle agenzie di investigazione riguardano l’infedeltà coniugale (35%), le controversie legali (21%) e la sicurezza aziendale (25%). “Le imprese che operano nel campo della sicurezza – evidenzia Sandro Susini, direttore del Centro Studi di Conflavoro – dovrebbero operare con trasparenza, professionalità e rispetto delle normative vigenti. Occorrerebbero degli standard etici a cui tutti gli imprenditori del settore si dovrebbero attenere. Il settore della sicurezza in Italia rappresenta un’importante risorsa economica e occupazionale. Tuttavia, per continuare a prosperare, è cruciale combattere le pratiche illegali e promuovere la professionalità perché in primo piano ci deve essere sempre la tutela della privacy di ogni cittadino”.