Milano: il Manifesto dell’ecosistema digitale urbano

Milano: il Manifesto dell’ecosistema digitale urbano

Milano – Sette principi da rispettare per usare i dati dinamici prodotti dalla città di Milano. È il “Manifesto dell’Ecosistema Digitale Urbano”: il Comune di Milano ne ha pubblicato una prima versione e chiede a tutti i cittadini e le cittadine di condividerlo e proporre osservazioni ed emendamenti. Si tratta del testo che regolerà l’uso della piattaforma informatica che dal 2023 il Comune di Milano ha cominciato a costruire per rendere sicura, regolata, corretta e utile alla collettività la condivisione dei dati prodotti dalla città, seguendo sette principi: Comunità, Trasparenza, Misurazione degli impatti e del valore, Equità, Reciprocità, Accessibilità, Responsabilità. Nato per ospitare fonti di dati sia dell’Amministrazione sia di altri soggetti pubblici e privati, istituzioni, società partecipate, imprese e associazioni di categoria, l’ “Ecosistema Digitale Urbano” è ispirato al modello degli “european data spaces”: i dati diventano informazioni aperte e dinamiche, in aggiornamento in tempo reale, e dotate di interfacce (Api), dunque utilizzabili dagli sviluppatori per creare app e nuovi servizi integrati per la città. La piattaforma dell’Ecosistema digitale urbano è ormai pronta e se ne prevede l’apertura, in beta pubblica, a tutti i soggetti interessati per il gennaio del 2025. Per guidare l’accesso a questo prezioso spazio di condivisione di dati, sia da parte dei soggetti che vorranno alimentarlo sia da parte degli sviluppatori che vi attingeranno, l’Amministrazione propone un agreement, un accordo etico articolato in sette punti, per garantire trasparenza, equità e utilità sociale. Cittadini, portatori di interesse, organizzazioni della società civile, possono contribuire alla sua definitiva stesura esaminando il testo sul portale del Comune dedicato alla partecipazione e compilando le proprie proposte entro il 25 novembre. “Con questa operazione in chiave partecipativa – afferma l’assessora ai Servizi civici e alla Partecipazione, Gaia Romani – compiamo due passaggi importanti. In primis trattiamo le opportunità che i dati ci offrono come un bene comune, dimostrando come il digitale possa essere permeato in modo positivo da un approccio condiviso. In secondo luogo, mettiamo in condivisione le regole di ingaggio di quello che è uno strumento considerato da addetti ai lavori. Sono due step importanti per un risultato per nulla banale, stiamo dicendo alle persone: partecipate e diteci come volete valorizzare quei dati che voi stessi ci permettete di estrapolare e mettere in rete”. “Crediamo sia fondamentale informare e condividere con i cittadini di Milano, attraverso il Manifesto sviluppato in collaborazione con Milano Smart City Alliance – spiega Layla Pavone, coordinatrice del Board per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale – il senso, il valore e i principi del progetto tecnologico, aperto a tutti i portatori di interesse, che il Comune di Milano ha realizzato. L’Ecosistema Digitale Urbano consente la messa a fattor comune di una risorsa primaria per promuovere l’innovazione: i dati certi e di qualità e le competenze. L’obiettivo è quelli di costruire e sviluppare insieme a reti di persone e di soggetti, pubblici e privati, la ‘Data Driven City’ che possa garantire servizi sempre più efficienti, sostenibili e per il bene di tutti”.