Patto per il Lavoro con WAT! What a Transition

Patto per il Lavoro con WAT! What a Transition

Milano – Riconosciuto tra le iniziative del Patto per il Lavoro, sbarca per la prima volta a Milano ‘WAT! What a Transition’, il viaggio tra territori, scuola e lavoro organizzato da Randstad e TEHA Group per mettere a confronto in modo diretto studenti e studentesse, docenti, manager di grandi aziende e rappresentanti delle istituzioni locali, per comprendere come facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro dei più giovani. Il progetto, nato con l’obiettivo di guardare alla transizione scuola-lavoro dal punto di vista di quattro interlocutori chiave, ossia giovani, aziende, scuole e istituzioni, ha già fatto tappa a Parma e Bari e si concluderà a Napoli a fine ottobre. Ogni tappa crea occasioni per connettere gli stakeholder della transizione scuola-lavoro e abilitare un confronto finalizzato all’emersione e alla costruzione di buone pratiche sui territori. A ciascuna tappa partecipano studenti e studentesse, docenti e dirigenti scolastici, referenti aziendali, rappresentanti del mondo dell’industria, associazioni ed esponenti delle istituzioni pubbliche locali. A Milano l’evento è stato riconosciuto ufficialmente come iniziativa del Patto per il Lavoro, l’alleanza tra i principali stakeholder del mondo del lavoro cittadino nata anche per offrire opportunità ai giovani e migliorare i processi di formazione per il lavoro. L’esperienza offerta da Randstad e TEHA Group con ‘WAT! What a Transition’ si inserisce nel percorso già avviato con il progetto “Osserva Lavoro Milano” mirato a facilitare l’ingresso dei giovani in formazione nelle aziende e a permettere loro di guardare con i propri occhi il lavoro del futuro. “Il tema della transizione scuola-lavoro è cruciale in una città come Milano, dove sono numerose le opportunità di formazione e di occupazione – spiega Alessia Cappello, assessora alle Politiche del lavoro e allo Sviluppo economico -. Per evitare, però, che aumenti il fenomeno di disallineamento tra domanda e offerta, è fondamentale che il mondo dei giovani torni a dialogare con quello dell’impresa e delle istituzioni attraverso occasioni come WAT!, durante le quali gli stessi protagonisti possono condividere istanze, bisogni e aspettative. Siamo lieti che questo evento faccia parte delle iniziative del Patto per il Lavoro, con il quale pubblico e privato convergono insieme per offrire nuove opportunità ai giovani e agli studenti per il loro futuro nel mondo del lavoro”. Secondo la ricerca di Randstad, a tre anni dal titolo di studio, in Italia trova un lavoro il 56,5% dei diplomati e il 74,6% dei laureati. Si tratta di numeri più bassi rispetto alla media europea, in cui il tasso di occupazione per chi ha un titolo di studio secondario è del 76,9%. A livello nazionale il 46,3% dei diplomati, se potesse tornare indietro, cambierebbe percorso. Nel 2023, quasi metà delle ricerche di personale delle aziende è stata difficile da realizzare: mancano candidati per 1,6 milioni di ricerche critiche e, per altre 685mila, i candidati non hanno le giuste competenze. Nella provincia di Milano solo nel mese di settembre 2024 erano previsti 56.640 ingressi nel mondo del lavoro, di cui il 41,6% giudicato di difficile reperimento. I profili più difficile da reperire sono quelli con istruzione ITS (47,8%), seguiti da quelli con qualifica di formazione o diploma professionale (44,8%). La difficoltà di reperimento della provincia è comunque inferiore rispetto alla media nazionale (47%). “Quello di WAT! è un viaggio tra territori, scuola e lavoro, un percorso itinerante per costruire un ecosistema per il lavoro inclusivo tra stakeholder diversi – spiega Fabio Costantini, AD di Randstad HR Solutions -. È proprio grazie alla contaminazione tra vari punti di vista che daremo vita a delle vere e proprie ‘comunità di pratiche’, replicabili su tutto il territorio, in grado di generare nuove esperienze di transizione scuola-lavoro e di valorizzare tutti i talenti”. “L’interazione quotidiana con i manager e gli under 30 in azienda ci dimostra l’importanza vitale di parlare con tutti i possibili stakeholder di transizione scuola-lavoro – afferma Marco Grazioli, presidente di The European House – Ambrosetti e consigliere di amministrazione di TEHA Group -. Non si tratta infatti solo di attrazione, valorizzazione e legame dei talenti in azienda, ma di agire concretamente e responsabilmente per costruire un ecosistema di lavoro inclusivo. La frammentazione attuale del percorso di transizione non solo minaccia le prospettive occupazionali dei più giovani, ma restringe anche la capacità delle aziende di influenzare un contesto lavorativo in rapida evoluzione”.